venerdì 9 maggio 2014

the reader


Come promesso, dopo i film e i fumetti, ecco la lista dei romanzi con cui sono cresciuto, quelli che hanno maggiormente contribuito a farmi diventare quello che sono (così sapete con chi prendervela). Ci ho messo un po’ (’ste liste sono faticose, signora mia!), però mi piaceva l’idea di pubblicarla mentre a Torino è in corso il Salone del Libro. L’ordine, più o meno, è cronologico.


Trilogia del capitano Nemo
Jules Verne e i suoi romanzi d’avventura venati da quel pizzico di fantascienza e di esotico sono stati un mito per la mia infanzia. E, da bravo feticista del libro, ricordo ancora il profumo di quei tomoni Mursia corpo 14 con le illustrazioni ogni 32 pagine.








Il giallo per ragazzi
Questa collana davvero ce la ricordiamo solo io e il Bradipo, anche se avevamo gusti abbastanza diversi: i miei preferiti erano Rossana, i Tre Investigatori e i Pimlico Boys. Li ho letti quasi tutti e, come un piciu, li ho dati via per fare posto ai libri “per adulti”. Ne parlai già qui.






Agatha Christie
Anche in questo caso non posso indicare un singolo titolo: c’è stato un periodo della mia prima adolescenza in cui non leggevo quasi altro. Amavo soprattutto Poirot, ma non mi dispiaceva miss Marple: mentre leggevo, i due avevano ovviamente le fattezze di Peter Ustinov e Margaret Rutherford.







L’amante di Lady Chatterley
Primo romanzo adulto non di genere? Può darsi. Di sicuro primo romanzo per adulti, trafugato dalla stanza delle mie sorelle: lo sapevano? boh, se sì fecero finta di non saperlo. Me lo ricordo poco, non mi eccitò (ma è un problema tra me e i libri), però mi piacque.






L’ombra dello scorpione
Un tomone gigantesco finito in cinque giorni d’estate. Il miglior Stephen King che avessi mai letto fino a quel momento. E, come è accaduto anche in seguito con il Re, partendo (per via della trama) da aspettative non molto alte sulla qualità della storia.







Cent’anni di solitudine
Insieme a L'amore ai tempi del colera, il mio preferito di García Márquez. Non mi importava perdermi in quei nomi tutti uguali, quegli alberi genealogici quasi biblici: mi affascinava la storia e, forse soprattutto, il modo in cui era raccontata.






Madre notte
Ricordo come l'ho scoperto, per caso, parecchi anni fa: una vecchia copia (credo la prima edizione italiana) che qualcuno aveva regalato a mio padre. Ne raccontai qui. Amore a prima vista per Kurt Vonnegut, autore all'epoca totalmente sconosciuto nel nostro Paese. Geniale, come sempre.








Cinema tedesco: dal Gabinetto del dott. Caligari a Hitler, 1918-1933
Come fosse arrivato nella nostra libreria quel volumetto vecchiotto (anche lì, una delle prime edizioni italiane) non so. Ma avevo il trip degli espressionisti tedeschi che andavo a guardare al Goethe Institut col mio amico F. e lo lessi d'un fiato. Merito della scrittura piacevolissima di Siegfrid Kracauer.



L’insostenibile leggerezza dell’essere
Poiché cominciavo già all’epoca a essere un po’ snob, decisi di leggerlo solo prima di vedere la (buona) trasposizione cinematografica. Fu folgorazione. Come mescol(av)a narrativa e “altro” Milan Kundera, oggi, forse, non c’è nessuno.








Il conte di Montecristo
Ci sarà mica bisogno di spiegarlo? Vabbè, come scrissi nel primo post di questo blog, il romanzo di Dumas è uno dei miei libri della vita, perché tutti sogniamo prima o poi di fuggire dalla nostra If personale, trovare una Montecristo in cui rinascere, quindi tornare belli ricchi e spietati a far danni.

8 commenti:

  1. Urgono vergognosamente due grandi recuperi. Kundera e Marquez. Cinque minuti di vergogna per me...
    Che lista interessante comunque. =)

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  2. Wow! I gialli dei ragazzi! Io andavo pazza per Nancy Drew e per I tre investigatori, credo siano ancora a casa dei miei da qualche parte (e comunque leggevo pure tutti gli altri).
    Kurt Vonnegut l'ho scoperto leggendo fantascienza, dopo Mattatoio n° 5 non ero più la stessa persona, e ho continuato a leggere tutto tutto tutto, tra i miei preferiti Galapagos, ma anche Madre Notte, La colazione dei campioni, ... Devo fermarmi, sennò li segno tutti. E abbiamo in comune anche L'ombra dello scorpione, un capolavoro, tra i migliori di King. Invece ho un blocco su Cent'anni di solitudine, mai finito di leggerlo, non ce la posso fare. Uffa.

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    1. con Galapagos faticai un po', forse un po' troppa fantascienza per i miei gusti...

      dunque siamo già in tre a ricordarci Il giallo dei ragazzi, questa cosa mi piace un sacco!

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  3. Già la presenza di Kundera ti innalza di non so quante spanne!
    Edizioni "vintage" a parte, direi che abbiamo gusti simili :)

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    1. grazie! Kundera da allora è diventata una mia grande passione

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  4. Come il regista delle medicine, in ritardo per dirti, in modo scontato, che il libro di Lawrence, a 15 anni, se me lo chiedessero quale libro ti ha cambiato la vita, quello. Con il casino di curiosità che stimola e il casino che ne venne dopo.

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    1. e io ero pure più giovane, ne avrò avuti 13-14...

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