Sempre da un'idea del cannibale (ormai è peggio di Carlo Conti, solo meno abbronzato), un'ennesima idea di classifica che riguarda i giochi con cui si è cresciuti. E poiché (si sappia) anche Dantès è stato gggiovane, ecco il mio elenco, più o meno cronologico.
Lego
Lego
Del mio rapporto con le costruzioni ho già parlato qui. Quando da operaio mi trasformai in dio, le cose andarono molto meglio e mi divertii un sacco. Mescolando i Lego, i Playmobil, qualche pezzo scrauso avanzato da chissà che gioco o che bancarella. Fico.
Il classico dei classici. Avevo un
sacco di roba: i suoi amici che sembravano usciti da un video dei
Village People, i suoi nemici (anche la versione bipolare che mi
piaceva tanto...), la roulotte, persino l'elicottero che, se schiacciavi
una leva, l'elica ruotava. Poi arrivarono gli anni Ottanta e G.I.
Joe. E io misi una croce sopra la Mattel.
Devo ancora fare un'autocitazione,
vecchissima, di quando stavo ancora sull'altro blog. Copio e incollo:
«Applicando in modo diverso quelle figurine, volendo, avrei anche
potuto far vincere i giapu. Non so, ma in tutto questo, da qualche
parte, credo ci sia una morale».
Telemontecarlo, quand'ero bambino,
potevo vederla solo quando andavo da mio fratello a Milano. Ai tempi
era davvero monegasca, i programmi erano un po' in italiano, un po'
in francese, dominava Lea Pericoli, ex tennista convertita con
successo alla tv. Chi faceva la parola più lunga vinceva. Mi feci
regalare il gioco. Ruzzle non era neanche un'utopia.
Non amo i giochi con le carte, ma c'è
stato un periodo in cui la sera, complice l'attuale marito di mia
sorella, non si faceva altro, magari buttando un occhio distratto
alla tv. E l'occhio distratto a volte faceva guai. O io avevo culo,
chissà.
Mio fratello, sempre quello di Milano
(solo uno ne ho!), aveva una consolle di quelle storiche, che era già
vecchia quando iniziai a pistolarci. Oggi quel giochino fa ridere,
eppure aveva un fascino irresistibile. Ma con l'audio basso, ché
quando le astronavi scendevano e il suono aumentava d'intensità,
avrei volentieri dato una testata al muro.
C'è stato un breve periodo della mia
tarda adolescenza in cui, complice il mio amico F., frequentavo
regolarmente una sala giochi. Ricordo l'odore, probabilmente la
colonia del proprietario. Ricordo che lì conobbi una delle più
cocenti delusioni d'amore. Ricordo che ci rimasi malissimo quando il
locale chiuse per fare posto a un negozio di surgelati. Ah già, il Pinbo: un
videogioco travestito da flipper con dentro tanti videogiochi, o forse viceversa. Una droga.
I giochi con le parole mi sono sempre
piaciuti. E, anche all'epoca, Ruzzle non era neanche immaginabile. Ero
piuttosto bravo e adoravo aggiungere lettere a parole scrause di
altri, facendo un botto di punti alla faccia loro.
Vabbè, di geografia non ne azzeccavo
una. E, se sapevo una risposta, mi facevo prendere dalla fretta e non
facevo finire la domanda. A volte me la davano per buona, altre volte
m'attaccavo. E cercavo sempre di finire sulla domanda di spettacolo.
Scoperto anche questo grazie al mio
amico F., il secondo capitolo delle avventure di George Stobbart e
Nicole Collard l'ho vissuto con grande coinvolgimento e matte risate
con la scena del venditore di kebab. Poi passai al capitolo uno e,
di recente, ho acquistato l'ultimissimo gioco destinato all'iPhone:
non l'ho ancora iniziato, forse temo un po' la delusione.
Coi Lego ho fatto grandi cose pure io. A pinnacola gioco poco, preferisco scala40 o machiavelli, a cui solitamente ci dedichiamo in vacanza... e il Trivial Pursuit mi piace un sacco.
RispondiEliminaDel Pinbo ignoravo l'esistenza...
machiavelli! ci ho giocato anch'io per un breve periodo, ma non mi ricordo per niente come si fa
Eliminaah, ma se riprendi ti ricordi subito.
Eliminain buona sostanza devi fare tris e scale, e puoi farlo scomponendo e ricomponendo anche quello che è già in tavola, l'importante è che alla fine tutto abbia un senso...
Da grande voglio fare la "spiegatrice" della qualunque, perché riconosco di essere davvero portata. :)
spiegatrice della qualunque. sapevatelo :D
EliminaMon Dieu: per i Lego ho una passione insana anche adesso. I trasferelli li ho comprati alle mie figlie solo per poteri usare anche io: poi hanno inventato quelli adesivi, ma non è la stessa cosa checché ne dicano. Come la Poison io pure Machiavelli .
RispondiEliminaPosso partecipare anche io?
certo che sì, devi! ;)
EliminaLego e Big Jim alla grande.
RispondiEliminaJulez impazzisce per Pinnacola.
ma sai che non avrei mai detto che pinnacola fosse così diffusa?
EliminaBroken Sword forever! Mi permetto di linkarti una mia personale TOP 5 di avventure grafiche in cui è presente anche questo gioco.
RispondiEliminahttp://pensieripergioco.blogspot.it/2014/01/top5-migliori-avventure-grafiche.html
Andrea
grazie, vado subito a vedere!
Eliminaurka! alcuni non li conosco neanche...però quelli che conosco li condivido alla grandissima! mi sa che pure io dovrò tirar fuori una mia lista....
RispondiEliminaBroken Sword è l'ultimo gioco che sia riuscito a finire.. ehm sono vecchio :D
RispondiEliminanella mia troverebbero posto anche i soldatini della Atlantic...
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