martedì 31 gennaio 2012

arriva la bomba che scoppia e rimbomba


Vabbè, le aspettative erano alte. Anzi, di più: uno che ha infilato di seguito tre meraviglie come Il gigante di ferro, Gli incredibili e Ratatouille non poteva deludere. E infatti mi ha deluso. Intendiamoci, Mission: impossible - Protocollo fantasma non è brutto e ha tutto quello che serve a una spy story classica: trama quasi incomprensibile, location esotiche, discreta presenza ormonale, acrobazie impossibili, Michael Nyqvist perfetto villain, persino un improbabile ritorno di guerra fredda... Però manca il guizzo, il genio. Un film così lo poteva fare quasi chiunque, mica Brad Bird. E Tom Cruise che si aggira al Cremlino travestito da signo' ddalema... beh, non si può vedere.


giovedì 26 gennaio 2012

l’uomo che non sapeva amare


Nell’anno dei biopic sugli stronzi (domani arriva la Thatcher di Meryl Streep), Clint Eastwood ricade negli errori di Invictus. Dopo quella meravigliosa parabola sulla vita, la morte e altre sciocchezze che era Hereafter, torna ad annoiare con J. Edgar, invecchiando i suoi attori con un makeup da galera e imbastendo dialoghi che vorrebbero essere epici e invece dopo un po' ti spaccano le gonadi. È un gran peccato. Perché la storia di Hoover è la storia di una fetta importante degli Usa, con le sue luci (l’origine di alcuni metodi investigativi che oggi diamo per scontati) e le sue tante ombre di stampo fascista. Perché il personaggio è complesso, dal rapporto con la madre all’incapacità sentimentale quando non relazionale. Chapeau a DiCaprio (sempre più mix tra Brando e il giovane Welles), funzionale l'anda e rianda dei flashback (anche se chi non conosce la Storia non capirà una cippa), particolarmente convincenti Armie Hammer e Judi Dench.


giovedì 19 gennaio 2012

il futon è più sicuro


Rassegnamoci: il nuovo film di Jaume Balagueró, Mientras duermes, uscirà in Italia non si sa ancora quando, distribuito da Lucky Red con il titolo italiano di… Sleep tight. Detto questo, piccola nota per i malati di cinema: vi ricordate bene, il programma tv di [Rec] si chiamava Mentre dormi, ma per fortuna questo film non c’entra niente con quell’altro. Fine dei preamboli. Balagueró ci ha messo un po’, ma ha fatto finalmente un film de paura spagnolo. Non paramericano (tipo Nameless), non paraitaliano (tipo Darkness), ma una cosa in cui si respira aria di casa sua. E gli è riuscito un gran bel thriller. Protagonista il portiere psicopatico di un palazzo della Barcellona bbene (un fantastico Luis Tosar), il quale non sopporta che la gente sia felice, soprattutto la ragazza di cui è invaghito (e non aggiungo altro, perché altrimenti sono spoiler come se piovesse). La tensione è forte, eccellente il ritmo anche nell’interminabile sequenza in cui il protagonista rimane intrappolato in casa della vittima, notevole il finale cattivissimo e quasi inaspettato.


mercoledì 18 gennaio 2012

perché è un bravo ragazzo


Conto i giorni. Hanno cominciato a riabilitarlo i suoi concittadini, finiranno gli stessi che oggi lanciano articolesse di fuoco. Una telefonata a mattinocinque, una poltrona da vespa, qualche pagina su fb, poi ti svegli un giorno e… schettino for president. O magari testimonial di quelle magliette che - al momento - mi sanno tanto di bufala.

martedì 17 gennaio 2012

la serie dei miracoli


Ci pensi? Guy Ritchie destinato a ripetere in peggio i suoi primi simpatici filmetti d’azione, rimanendo nella memoria dei più come ex signor Ciccone (come Sean Penn, in fondo. niente niente che, quando ti lascia, Madonna fa i miracoli?). Poi è arrivato Sherlock Holmes. E sono arrivati i bei soldi. Due film divertenti e adorabili, giochini da domenica pomeriggio, un’accoppiata (Downey jr-Jude Law) che fa faville e ricorda un po’ The persuaders, e pazienza per quei cazzo di ralenti e per qualche rattoppo di sceneggiatura: mica penserete che Guy Ritchie sia un buon regista!


lunedì 16 gennaio 2012

come perdere clienti in tempo di crisi


«Mi è venuto in mente a chi somigli. Guarda, io ho l'occhio per queste cose.
Sei uguale a Franco Di Mare!»

(la mia ex dispensatrice di sabbia per gatti)


venerdì 13 gennaio 2012

diletto al ristorante giapponese/2


(la prima parte qui)

 Cameriere: Shōchū di riso, di patate o di orzo?
Dantès: (pensoso) D'orzo, grazie.
DRFM: Da come l'hai detto sembravi un intenditore.
Dantès: Certo!
DRFM: Sai riconoscere i vari tipi di shōchū?
Dantès: Sì, quello d'orzo sa di orzo.

(sipario)

mercoledì 11 gennaio 2012

l’ombra dell’uomo ombra


Bello è bello. Qualche dubbio dal punto di vista della fedeltà stilistica (durata, certi movimenti di macchina) non sminuiscono il fatto che The artist sia un gran bel giocattolino che ha il pregio di conquistare anche quelli che piuttosto che vedere un film muto in bianco e nero si farebbero tagliare le palle. Andate a vederlo: per la scena dell’incubo, per lo sguardo di Jean Dujardin, per il collo e il sorriso di Bérénice Bejo, per la colonna sonora, per parecchio altro che scoprirete. Ma poi regalatevi il dvd di Cantando sotto la pioggia (che in fondo racconta una storia simile ma con molta magia in più), un Flash Gordon muto con Buster Crabbe (sul mulo c’è) o un qualsiasi capitolo dell’Uomo Ombra, con quegli adorabili paraculi di William Powell e Mirna Loy e nonostante il cane Asta.


giovedì 5 gennaio 2012

once upon a time in palermo


Come sapranno i miei due o tre affezionati lettori di antica data, il mio approccio con l'altro sesso è arrivato tardi. Sì, mi sono rifatto, ma che c'entra? Sono comunque quelle cose che ti rimangono, quei pezzi mancanti. E ieri pomeriggio, mentre ero lì che registravo l'aifòn per approfittare del wifi comunale, a un certo punto mi è stato chiesto via internet «scegli una domanda nel caso in cui dimentichi la password». E, tra quelle solite (no, il mio gatto ha un nome troppo corto!), c'era una new entry: «Il nome della prima ragazza che hai baciato». Lì per lì ho pensato alla prima fidanzata, poi mi sono ricordato di M. L'ultima volta che l'ho vista. Incontro per caso in centro. Lei si stacca dai suoi, mi chiama, mi schiocca un bacio che ricambio. Età di entrambi: dieci anni, quasi undici. Dentro di me la chiamavo Piggy, come la maialina dei Muppets. Un po' perché parlava, parlava tanto. Un po' per il naso a patata, vagamente porcino. E io, io mi sentivo, un po' orgoglioso un po' divertito, naturalmente Kermit.


lunedì 2 gennaio 2012

andeira da madeira


Due chili di frutta esotica a 39 euro nel mercato dei lavoratori e la faccia di Unfattovéro alla notizia. Le strade per Santana (che non è un western), compresa l'orrida strettoia per Ponta Delgada. L'albergo di Sao Vicente, di notte, con la montagna sullo sfondo, le luci del ristorante, padre e figlio al biliardo, come un quadro di Hopper in riva al mare. Prego no prato che non è un'orazione bucolica. Il rito del pane all'aglio. La degustazione di dieci Madeira diversi da Blandy. La picanha fatiada nel ristorante fichissimo con la stanza dei sigari e il sosia del figlio di Gheddafi (perché l'originale è in galera in attesa di processo, vero?). Canal Hollywood con i film in originale e i sottotitoli in portoghese. L'orrido comico che conduce Ok il prezzo è giusto. I prezzi nei locali, quelli sì, giustissimi. Le statue inquietanti del giardino botanico. Il vitello nel nulla di Ponta do Pargo. Fare il bagno al mare anche se è dicembre. Le piscine naturali di Porto Moniz, purtroppo in uno dei giorni più freddi (16 gradi). La passeggiata sulla spiaggia a Porto Santo, ma anche la bruttezza delle ville di Porto Santo. Le scalinate e il pisolo a Jardin do Mar. Il quartiere popolare di Paul do Mar. Il signore italiano con cui era piacevole parlare a colazione (giuro, non c'è ironia). È stata dura, ma siamo tornati.