lunedì 29 giugno 2009

burrini (ah, che rebus)


venerdì 26 giugno 2009

r.i.p.ped (i'm bad)


Quelli che fanno molto jogging
quelli che niente superalcolici
niente pane, niente vino
niente burro, mai una cotoletta
mai un giorno di ferie
quelli che praticamente fanno una vita da malati per morire da sani
oh yeah...
(Quelli che..., Enzo Jannacci)

giovedì 25 giugno 2009

domani


«Fammi vedere un altro trucco»
(Amore e altri crimini, Stefan Arsenijevic)

«Quando ci sei, per quel poco che ci sei,
il sole impazzisce e smette di piovere
e quello che siamo non ce lo ricordiamo
a noi ci viene soltanto da ridere»
(Baby, Carlo Fava)

martedì 23 giugno 2009

dura l'ex


Cosa spinge la un tempo radicalissima Eugenia Roccella, oggi cattolicissimo sottosegretario al Welfare (lo psiconano si sarà mica trombato anche lei? evvabbè che ogni bucu è pirtusu ma che cazzo!), già autrice del simpatico opuscolo Aborto: facciamolo da noi ma anche trent'anni dopo - tanto per non sbagliare - di La favola dell'aborto facile. Miti e realtà della pillola RU 486, cosa spinge, dicevo, la cara donnetta a sparare teologicamente a zero su Famiglia cristiana? Sarà anche vero che chi non cambia mai idea è uno stupido, ma gli ex-qualsiasi cosa sono sempre davvero i peggiori, disarmanti e sempre pronti a rendersi ridicoli come un qualsiasi Bondi o Ferrara del cazzo.

lunedì 22 giugno 2009

che prima o poi ti fregherà


Mentre mezzo bdcdP esultava per la saggia elezione di un sindaco decente, io al cinema guardavo I love radio rock. Mah, forse era meglio festeggiare in piazza: a parte la bella musica (che in gran parte alberga già felicemente nel mio iPod) e le gigionerie di Philip Seymour Hoffman e Kenneth Branagh (piaciuto più il secondo, in verità), si tratta di una commediola carina ma innocua che hai già dimenticato mentre scorrono i titoli di coda. Problema opposto per Look both ways, divertente esempio australiano di come si possa parlare di cose terribilmente complicate come la paura della morte con semplicità, ironia e qualche guizzo originale. Unico difetto, la colonna sonora: invadente, didascalica, piaciona. Peccato.

domenica 21 giugno 2009

quarantore


Due giorni scarsi e improvvisati per convincere il fratellone che andrà tutto bene senza bisogno di dirgli nulla. Nel frattempo, ho trovato il tempo e la voglia per vedere la mostra di Robert Wilson, e lì ho imparato quattro cose fondamentali: sarebbe stata molto più divertente se l'avessi vista con una certa persona; mi piacerebbe che l'installazione che ha per protagonista Salma Hayek occupasse una stanza di casa mia; Dita von Teese ha le tette più straordinariamente Fenech-style che si ricordino da vent'anni a questa parte; Palazzo Reale pullula di gente ignorante e vecchiette in attesa che le mutande sotto la pioggia mostrino il meglio di Brad Pitt.

venerdì 19 giugno 2009

lettera da lontano


Signori (scusate la volgarità) Apicella e Berlusconi,
nuje nun ve facimm' 'e ddieci dimanne do ggiurnale (ca sinnò facimm' Natale Pasca e Ppifania) però 'na cosa picculella a vulissimo sape':

MA 'A VULITE FERNÌ 'E CANTA', SÌ O NO?

Firmato
Libero Bovio
Antonio De Curtis
Salvatore Di Giacomo
Roberto Murolo
I fratelli Caponi che siamo noi (hai aperto la parente? chiudila)

giovedì 18 giugno 2009

aridanga (a rompe li cojonga)


Per la seconda volta, Gianni Alemanno, l'ex ministro dell'Agricoltura curiosamente capace del suo lavoro e quindi poco apprezzato dai suoi camerati geneticamente modificati (non mi vengono in mente altre valide ragioni per ricordarlo), si è lamentato della serie tv Romanzo criminale. Ma che gli avranno fatto? Er Dandi è stato l'utilizzatore finale di qualche sua ex? Scrocchiazeppe gli ha tagliato le gomme perché parcheggiava in doppia fila? O il Nero gli ricorda troppo i suoi trascorsi da picchiatore? In ogni caso il sindaco di Roma non invoca la censura, no. Dice che lui esercita moral dissuasion (parlare come magna no, eh?). Ora, sentire predicozzi di moralità da uno che è stato fagocitato sano sano dal Pappa delle Libertà, francamente, fa un po' ridere. O forse, manco per niente.

lunedì 15 giugno 2009

lingua contro lingua


Con la sufficienza di chi ha avuto per padre Dante (che poi – per dire – Cielo d'Alcamo dove lo mettiamo?), l'italiano che macina un po' d'inglese è convinto che quella sia una lingua fatta di poche parole e sempre quelle. A leggere i titoli tradotti di molti film sembrerebbe l'esatto contrario: per dire, almeno due volte l'anno troviamo in cartellone pellicole con l'amore & qualcosa (&? e perché mai poi? fattura?). Poi vai a guardare il titolo originale e scopri che non c'entra una minchia. Allo stesso modo, Filth and wisdom è diventato, con somma banalità, Sacro e profano. Che di sacro poi, in ogni sua accezione, in quel film c'è solo la voglia di vivere. Brava Madonna a tirarsi fuori, restare solo regista e mettere al suo posto una quasi sosia molto più giovane e fica. E poi c'è Eugene Hutz, che con quella faccia paracula potrebbe conquistarti anche se leggesse Pagine Bianche. Divertente, strana, curiosa creatura sacrificata all'altare dei saldi di fine stagione, prima di Erripotte, prima di Trasformenartro. Da vedere. Io l'ho fatto e, a noi che in quel cinema e in quelle strade e in quei locali e in quel b&b questo weekend abbiamo saggiamente perso sanity and wits, dedico questo.

venerdì 12 giugno 2009

magnifica coerenza


Adnkronos 02-01-2009 - Il seminario alla Sapienza con l'ex br Valerio Morucci? «Se ci deve essere allora si faccia allo stesso giorno e alla stessa ora ma davanti alla lapide di Via Fani». La provocazione è del rettore della Sapienza di Roma Luigi Frati.

Ansa 11-06-2009 - Studenti chiedono le dimissioni del rettore Frati per aver ospitato Gheddafi nell'ateneo. Frati si difende affermando che «alla Sapienza non c'è l'inquisizione e non c'è censura: garantiamo a ciascuno la possibilità di parlare».

giovedì 11 giugno 2009

de senectute


In un raro sprazzo di tg (ché è mia buona abitudine scacarli), ieri sera c'era qualcuno che intervistava Andreotti a proposito dell'attuale atteggiamento politico nei confronti di Gheddafi. Gli occhialoni sempre più grandi in un corpo sempre più piccolo, lo sguardo perso chissà dove nel fondo dei suoi 90 anni, tentava una delle sue freddure ma si capiva lontano un miglio che non ne aveva molta voglia. Poi a un tratto si è girato e gli ho visto un anarchico ciuffo di capelli sopra l'orecchio, uno sbaffo di pelo orizzontale sciatto, patetico, che sprigionava attraverso la tv un vago odore di naftalina e brillantina Linetti. Per un momento, un momento appena, ho dimenticato chi fosse e ho provato soltanto pena per un uomo vecchio. Spero che lo psiconano muoia molto, molto prima.

domenica 7 giugno 2009

ominicodianedonne (omaggio a johnny palomba)


Cestà Olivierobbeha ('mmazza è bbravo com'attore, ecchiciò sapeva?) che infatti fà no scuppe cor giornale suo ma lo fregheno che è farso e va 'n galera ma mica subbito che quelli sò svedesi. Enfatti prima cè un miliardario che ddice vieni chettericordi che quann'eri pischello cera 'sta ragazzetta che te faceva da bebbisitte? L'hanno ammazzata 40 anni fa, m'a risorvi? E allora Olivierobbeha se mette a ccercà tra i parenti che è uno de quelli che è stato sicuro. Eppoi cè sta metallara tutta pirsi e tatù che se capisce che quann'era pischella addato foco a n'omo, e tutti l'omini d'a vita sua glie menano, glie fanno 'n sacco de brutte cose epperò lei è tosta, se vendica cheppure l'omini quanno che la vedono ar cinema dicheno anvediquesta! eppoi però vanno a ccasa e meneno 'a moje 'o stesso che nse sa mai. Comunque staqquà che me pare che se chiama Lisbe mò è lesbica o forse è come lucaeraghei (che ammè sta cosa nun me sconfinfera gnente) e ffà l'ache che sarebbe quella che te s'enfila ner compiute e te frega tutto ma lei invece è bbona e se mette ad aiutà Olivierobbeha e daje de foto e daje de bibbia scopreno che l'assassino è... Enfatti l'assassino cerca de 'mpiccà Olivierobbeha ma nun ciariva che cestà Lisbe che glie mena co' na mazza da gorfe. Allora scappa co la machina che se sfragne ner ponte, fà 'r botto e s'abbrucia. Dici mò è finito maddeche che cè pure na sorpresa cheppare de sta da Raffaellacarà. Eddici mò è finito maddeche che Lisbe gliedà a Olivierobbeha le prove pe mannà n galera quello che ce l'ha mannato. Eddici mò è finito chenfatti ce stanno i titoli, ma allora te n'esci davero che nsa mai ricomincia.

giovedì 4 giugno 2009

lars e una trama tutta sua


Fate un favore a voi stessi: se Antichrist vi incuriosisce, smettete di leggere qui, andateci il più vergine possibili, o se proprio dovete leggere qualcosa date un'occhiata alle poche cose sensate che ne sono state scritte (Tornabuoni e Comandini in primis), perché le altre... Misogino e maschilista? Io ho il dubbio che sia il contrario. Pornografico? Ma non è che avete sbagliato sala? Splatter? Sì, parecchio, come un horror per ragazzini; in più ci sono soltanto un cazzo, una fica e tanta disperazione. Fa male, von Trier, pesta duro. Certo lo fa con un film riuscito solo in parte: dopo l'inizio folgorante, 65 minuti di seduta psicanalitica che ti strizzano le budella e mezz'ora di delirio che te le strappa fuori. Il tutto in un tripudio di sensi di colpa, citazioni pittoriche, horror giapponese e un pizzico di David Lynch. Se sopravvivete, forse vi piacerà.

mercoledì 3 giugno 2009

dunde ne vegnì duve l'è ch'ané


Seicentocinquanta pagine lette in un paio di giorni ché quei due libri lì domenica toccava raccontarli, un bel concerto rock in riva al mare in cui un matto vestito da ciclista rubava la scena a un Mick Jagger biondo, un'inaspettata alta densità sicula in terra di Ponente, un'amica (ri)trovata e due sconosciuti che forse sono diventati amici, il felice infrangimento dei luoghi comuni sull'ospitalità ligure (ma già sapevo), l'intravista geometrica perfezione di un culo femminile in spiaggia, una miriade di tornanti (ma solo intesi come curve, ché ieri col cazzo che facevo l'autostrada), e poi mare e vino e sole come se piovesse. Peccato aver letto i giornali: un effetto sabbia nelle mutande davvero curioso, considerato che stavo sulle rocce, al massimo sui sassi.