mercoledì 28 maggio 2014

e poi dritto fino al mattino


Non capisco. Davvero, giuro. La sufficienza con cui è stato accolto il nuovo film di David Cronenberg (tanto Cronenberg, stavolta, micacazzi) mi ha lasciato davvero sorpreso. Perché io e la ms ne siamo usciti piuttosto conquistati. Mi è venuto in mente Altman, ovviamente, e i suoi film corali, ma con in più la crudezza, la crudeltà e le situazioni malate cui il regista canadese ci ha abituati. E poi mi è venuto in mente eXistenZ. Dici: che c'entra? C'entra, perché se eXistenZ era la versione povera ma geniale di Matrix, Maps to the stars (tradurre no, eh?) è la versione intelligente e a tratti geniale di The canyons. Stesso tema (Hollywood, la sua decadenza, i suoi disastri), ma tutt'altra caratura. Comunque una perla, destinata come pare all'incomprensione, un po' come Cosmopolis. Con la differenza che Cosmopolis se la tirava a mille, mentre qui... beh, no. A trovargli un difetto, la parte finale è quasi tirata via, come se la chiusura del cerchio non potesse più aspettare. Carrie Fisher, irriconoscibile, che come un'ancella “realmente” carica di significati (la droga, il rapporto difficile con la madre) conduce la giovane protagonista (una impeccabile Mia Wasikowska) alla tormentata (e giustamente premiata) Julianne Moore, è una finezza che sa di bisturi. John Cusack finalmente torna a un ruolo degno. La poesia di Paul Éluard, ripetuta come un mantra, denuncia fino alla nausea l'ossessiva, inutile tentazione di libertà che ormai è solo una parola. Il divieto ai minori, immagino (non saprei cos'altro), è colpa di un cazzo moscio: la solita tristezza italiana.

10 commenti:

  1. Già sai.
    Resto dell'idea che se è stato accolto con sufficienza, ci sarà pure un motivo, no? Anche più di uno, per quanto mi riguarda. Tanta roba e niente che arrivi mai davvero al punto. Cinico ma non troppo, crudele ma non troppo, più che un vorrei ma non posso un vorrei ma non voglio.

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    1. e già sai che non siamo d'accordo, una volta tanto :D

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    2. come sai, la cosa non mi turba minimamente! :)

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    3. e lo so, è perché sei cattiva!

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    4. dici che è per quello?
      che poi lo sai benissimo che non è vero che sono cattiva.
      non quanto vorrei, almeno! :)

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  2. Io mi piazzo nel mezzo. Sono d'accordo con Dantès, ma non sono uscita conquistata. Ho trovato tutti gli attori davvero bravi, ma John Cusack ha una faccia stranamente gommosa, da un po' di tempo a questa parte.
    Carrie Fisher aveva già detto molto su Hollywood nel suo libro:"Cartoline dall'inferno" e credo sia nel film per quello.
    Film da vedere, comunque.

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    1. infatti su Carrie Fisher ho pensato la stessa cosa: trovo sia una presenza simbolica forte. Cusack boh... invecchia male davvero

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  3. Cusack invecchia male, e sarà che il suo personaggio era forse il più odioso ma non mi è piaciuto per nulla!
    Comunque mi sento meno sola anch'io, anche se un po' di senso di colpa visto quanto è stato osteggiato, il film me la fa venire.

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  4. Lo stesso titolo che poi avrei usato nella mia recensione ;( ;(

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