lunedì 17 febbraio 2014

interno berlinese


Enorme. Mi sono sentito un po’ Totò e Peppino a Milano, ma senza colbacco, ché un febbraio così mite, mi dicono, non c’era da tempo. Però, insomma, abituato al Tff (che è sempre nel mio cuoricino, sappiatelo), qui mi sono trovato di fronte a millemila sale, anche distanti tra loro, e con una programmazione infinita. Certo, non ci si abbona. Su internet i biglietti sono pochi e, se non sai i trucchi, ti tocca fare almeno un’ora di coda. Però. Sòle poche, ma di quelle serie. Molti buoni film, alcuni molto molto buoni. Diciamolo subito, poi ne riparlerò nel dettaglio: il vincitore Bai ri yan huo non mi è piaciuto, mentre, tra i premi minori e collaterali ho amato Kreutzweg e 52 tuesdays. Non ho visto tutto quello che volevo ma, fatta la tara di quelli che hanno già una distribuzione, mi avanzano cinque-sei titoli da pescare nel torrente. Vip intravisti, pochi (io guardavo film, mica cotiche): Ken Loach, Gianni Amelio, Catherine Deneuve. Ho capito che il tappeto rosso mi attrarrebbe solo se io ne fossi protagonista. I buttadentro del Berlinale Palast sono giovanissimi e, tranne che per la benda, sono vestiti come Capitan Harlock. L’unica incazzatura è stata per la versione restaurata de Il gabinetto del dottor Caligari con la musica di John Zorn: organizzazione di merda, alcuni posti da schifo, ho litigato con la maschera in un inglese che come mi è venuto così bene è un mistero, introduzione di un quarto d’ora senza traduzione con due che, parafrasando Tarantino, «si sono fatti i pompini a vicenda». Vabbuò, quand’è che si rifà?

10 commenti:

  1. I litigi aguzzano il cervello, credo! :-))

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  2. Magari voleva dire "vabbuò, quand'è il prossimo festival del cinema?"
    Nel caso, ho visto una locandina (ona) a Porta Nuova su un festival del cinema europeo in Puglia, dal 28 Aprile al 3 Maggio, andrò ad informarmi, che ci sono 25° da quelle parti... :-D

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    1. No, è a Lecce, sono andata sul sito ma non c'è ancora il programma, ho mandato una mail per avere info.

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  3. Quanta invidia!
    Tanto per sapere se devo sfruttare mia sorella berlinese l'anno prossimo: posso anche non sapere un'acca di tedesco e capirci lo stesso (a livello di film e orientamento)?

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    1. assolutamente sì, io conosco 20 parole di tedesco... tutti i film sono sottotitolati in inglese (tranne quelli in lingua inglese, ovviamente) e tutti quelli che lavorano intorno al festival parlano inglese

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  4. che stramaledetta invidia!

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