L’ho già detto che non sono riuscito a vedere The Grand Budapest Hotel? Vabbè, l’unica alternativa, alla prima giornata della Berlinale, era il vietnamita Nước, letteralmente Acqua, ma il cui titolo internazionale sarà 2030. Il film di Nguyen-Vo Nghiem-Minh si svolge nel… 2030, bravissimi, quante soddisfazioni mi date quando state attenti! Beh, insomma, si immagina che per quell’epoca buona parte del Vietnam meridionale, per colpa dell’effetto serra, sarà sommersa dal mare. Se all’inizio temevo una specie di Waterworld (dove andate? fermi, ho detto temevo!), ho dovuto ricredermi, perché si tratta di un melodrammone dalle tinte ecologiste, piuttosto lento ma ben costruito, con un finale forse un po’ telefonato ma molto bello. La storia di Sao che cerca la verità sulla morte del marito e ritrova “dalla parte sbagliata” il suo vecchio stronzo amore di gioventù divenuto scienziato, non sarà un titolo fondamentale ma si fa vedere.
sabato 8 febbraio 2014
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Nel dubbio che la profezia del film si avveri io mi porto avanti col lavoro... :)
RispondiEliminama parti sempre!
EliminaFinché me lo posso permettere io ci provo... (poi. Vorrei ricordarti che in questo momento quello che è a Berlino sei tu!)
Elimina;)
ehm, in effetti...
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