venerdì 24 gennaio 2014

anche quella dai necrologi


Prima che arrivi in sala e che sull'onda della commozione si dica che La sedia della felicità è un bel film, sappiate che non è così. Ne scrissi all'epoca e sottoscrivo. Però, sapere della morte di Carlo Mazzacurati mi ha messo una discreta tristezza. Perché i bei film, nella sua carriera, non mancano: penso a Notte italiana, a Il toro, a Vesna va veloce. E a Marrakech express, perché era uno dei tre sceneggiatori. Ah, e ho anche scoperto che da giovane virgulto ha collaborato alla scrittura di quel piccolo colpo di genio (inconsapevole?) che fu Fracchia contro Dracula. Ma siccome devo recitare fino in fondo il mio ruolo di snob (poi la Tiz mi picchia), per rendergli omaggio sono andato a recuperare uno dei suoi (non pochi in verità) insuccessi di pubblico, che invece avrebbe meritato molta più attenzione: La giusta distanza. Girato nel 2007 e ambientato in un Polesine (ma potrebbe essere quasi ovunque) ricco e volgare, fintamente integrato, dove finché tutto va bene il razzismo sembra un'eco lontana, il film è una storia d'amore che a un certo punto si tinge tragicamente di giallo. E il giallo, come già in Notte italiana, diventa la chiave perfetta per raccontare le miserie del nostro paese. Serve altro? Beh, sappiate che c'è Valentina quantosessomifai Lodovini che si innamora (come darle torto?) di Ahmed Hafiene. Che ci sono un laido Battiston e un immancabile cameo di Fabrizio Bentivoglio. Che la festosa musica dei Radiodervish arriva subito prima di una di quelle scene, semplici ma girate coi controcazzi, che sono un vero calcio nello stomaco. E che l'esordiente Giovanni Capovilla è una bella sorpresa.

8 commenti:

  1. Ho sempre un gran bel ricordo de Il toro.
    Peccato.

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    1. già. e poi per me ll toro non è solo un ricordo cinematografico, c'è anche un legame "sentimentale" con quel film, devo averlo già scritto da qualche parte

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  2. Di Vesna va veloce ricordo una scena con "Ask" degli Smiths, poi il resto della cinematografia di Mazzacurati è un ricordo un po' confuso, se riesco ne recupero un paio, a questo punto!
    Occhio che il mio snobbometro è sempre acceso! :-D

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  3. sottoscrivo quasi tutte le righe (non ho visto Fracchia contro Dracula)

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    1. certo non è un capolavoro, ma è uno di quei film irripetibili e fuori dagli schemi, sufficientemente folle e demenziale da scontentare tutti. e in più fa ridere. un piccolo cult più vicino alle scalcagnate adorabili parodie di Totò che ai vari "? Movie" americani

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  4. Oh, lo diranno senz'altro, abbi fede.

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