lunedì 20 gennaio 2014

e dover vivere fino alla morte che fatica


Prendete carta e penna. O comunque sia segnatevi ‘sta dritta, o voi che state a Torino e dintorni: cineteatro Baretti, avamposto (multi)culturale di una zona multiculturale, dove si dà ottimo cinema pressoché invisibile a prezzi popolari. Anche la stagione teatrale promette bene, vi saprò dire. Ché, insomma, io e la ms non ci siamo fatti mancare nulla nel weekend pur di sconfiggere l’uggia. E tra mostre (Eve Arnold a Palazzo Madama e il Novecento russo all’Archivio di Stato), pause mangerecce e cinema al plurale (visto anche Nebraska, ma ne parliamo domani), c’è stato spazio anche per Arrugas. Che è un cartone animato spagnolo, tratto dall’omonimo fumetto di Paco Roca e diretto da Ignacio Ferreras, già tra gli animatori del meraviglioso L’illusionista di Sylvain Chomet. Vincitore di un fottio di premi internazionali e di due Goya, bellissimo e, forse in quanto tale, visibile soltanto a capocchia in giro per l’Italia per un paio di giorni e nulla più distribuito da quei volenterosi di Exit med!a. La storia, per dirla con Paolo Conte, raccontata ci può perdere: si parla di case di riposo, di vecchiaia, di Alzheimer. A far da contraltare a una grafica pressoché essenziale, una ricchezza di idee sorprendente e una levità davvero profonda (non saprei come altro spiegarlo). E ci si commuove tanto, senza sosta né vergogna, almeno a partire dalla scena delle nuvole. Portatevi un tot di fazzoletti.

5 commenti:

  1. Azz, volevo vederlo, mannaggia! Al cine Baretti ho recuperato invece "Bomber", storia non dissimile da Nebraska, tra l'altro, in v.o. Posticino meritevole di molta pubblicità.! :-))

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    1. assolutamente sì, non a caso ho messo il link. da tenere d'occhio!

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  2. è lì nel mucchio, appena mi scatta un'insana voglia di tristezza (aggiuntiva) lo affronto.

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