mercoledì 15 maggio 2013

fumo di genova


Fuori è estate e quasi mare, ma io ho solo mezz’ora di libertà: cedo così facilmente alla tentazione del toscano e del bicchiere che mi vengono offerti. L’uomo che parla di sigari e spiega che fa il flautista sembra Angelo Infanti quando racconta del «cargo che batteva bandiera liberiana» in Borotalco. Mi distraggo guardando le due ragazze che servono ai tavoli. La più gnocca (forse è solo vestita meglio o saranno le tette, chissà) ha una scritta tatuata sul braccio: dice «Se non uccide fortifica». Mi chiedo se conosce Nietzsche o se, dietro quell’aria da nonteladonemmenosemuori, è una che si commuove con Sere nere di Tiziano Ferro.

3 commenti:

  1. vorrei farti un applauso. così. e capisco se è davvero genova che ti ha ispirato, nonostante dovrei preferire ovviamente un'altra città portuale, anch'io subisco parecchio il fascino della lanterna.

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    1. guarda che poi mi monto la testa, anche se per come sto oggi è solo balsamo per l'anima :)

      Genova mi ha sempre ispirato, a volte pure troppo :D

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