Strana regione, strana città, sospese tra la voglia di nuovo e figuri degni della fantozziana «alta aristocrazia borghese». Ascolto l’appendice del comizio di Vendola in un teatro felicemente ritrovato, prima che parta un festival del cinema cazzuto il cui futuro appare legato però a un filo sottile, quello elettorale. I suoi due rivali (tempo una notte di primarie, ne resterà uno solo) hanno facce da apparato, da politburo, da circoli della libertà. Chiederei a tutti e tre cosa pensano di un manifesto che appesta la città. È di due negozi d’abbigliamento e a caratteri cubitali annuncia «No alle chiusure domenicali, una battaglia a favore dei consumatori, delle famiglie, dei posti di lavoro. Una scelta di libertà». Voterei il primo che propone di pisciarci contro.
lunedì 25 gennaio 2010
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Propongo un'alternativa per le femminucce: noi pisciamo accovacciate, generalmente.
RispondiEliminaSul festival sono più ottimista, forse irragionevolmente. (ms)