sabato 16 gennaio 2010

pochissimi i canguri


Ci sono cose per le quali bisognerebbe avere pudore. Tipo, io non mi sognerei mai di sindacare sulle scelte di un astrofisico, è proprio qualcosa che non mi compete e che non capisco. Quindi perché mai il deputato della lega nord paolo grimoldi (scusate la volgarità) dovrebbe poter dire la sua sull'istruzione nel nostro Paese? Capita che a Usmate, pochi passi dal bdcdB (non mi faccio mancare i posti migliori d'Italia, io!), una maestra abbia letto a bambini di nove anni un passo de Il diario di Anna Frank in cui, fra le altre cose, la dodicenne «descrive in modo minuzioso e approfondito le proprie parti intime» (così denuncia il grimoldi, cosa che se non finissi in tribunale mi farebbe pensare che sotto sotto al leghista è venuto duro). Io ho letto quel libro. Tutti dovremmo leggerlo. A nove anni cogli alcune cose, a tredici ti rompe i coglioni, a venti ti commuove, a trenta fai finta di averlo letto, a quaranta lo regali, e via dicendo. Insomma fa la vita dei libri veri che raccontano storie importanti. In questo caso, una storia importante vera. E anche se vera non fosse, come ogni tanto salta fuori, sarebbe da leggere lo stesso. Inutile spiegare al grimoldi (ops, scusate di nuovo) che i suoi figli, di qualsiasi età, grazie a internet possono accedere come niente ad accoppiamenti tra cavalli e suini, e che criminalizzare il sesso nelle sue forme più elementari, vere, sane, serve solo a creare altri segaioli impotenti come lui (occazzo, ormai l'ho scritto). I bambini a nove anni (altro che dodici), vivaddio si toccano proprio come ti toccavi tu, caro il mio leghista del cazzo. E un'educazione sessuale senza pippe cattoliche e sensi di colpa rende i bambini uomini felici, appagati, liberi.

P.S. il titolo fa riferimento a un vecchio libro di Aldo Busi e nasce per un post che avrebbe dovuto parlare d'altro. Una cosa del tipo: buon compleanno di blog a me che sono andato via da libero dopo essere stato censurato per avere esposto un cazzo e che, a un anno di distanza, stavolta per amore di cronaca, mi sono ritrovato a esporne un altro, più sobrio, più ridotto, ma pur sempre un cazzo. Dite che ho scritto troppe volte grimoldi?

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