lunedì 4 aprile 2011

dopo il cinema la radio e poi la morte


Boris è una delle poche, belle invenzioni della tv dell'ultimo decennio, e fin qui non ci sono cazzi. Sulla trasposizione cinematografica ci penso da venerdì, perché a fronte di alcune battute formidabili, dei “soliti” personaggi azzeccati che si fanno amare anche da chi non conosce la serie tv, di alcune trovate geniali (Tirabassi che spiega la filosofia del cinepanettone è un pezzo da antologia), mi chiedo quanto passi, nelle teste del pubblico “comune”, della critica, pessimistica oltre ogni dire, nei confronti dei meccanismi che regolano il cinema italiano e quelli del pubblico stesso. Sicuramente più riuscito de La passione, Boris condivide col film di Mazzacurati una mira un po' approssimativa. Più vicino al centro, ma non troppo.

P.S.: ma quanto sesso fa Caterina Guzzanti?

4 commenti:

  1. ma perché in sequenza? tutto insieme: cinema, radio, morte

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  2. non so, più o meno del sole? :-D

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  3. ecu: è una battuta del film. io però la morte la toglierei...
    ms: mh, mò ci penso

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  4. ancora ci stai a pensare? aspetti la luna, eh? fuuuuurbo.

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