mercoledì 11 febbraio 2015

mais quoi, vraiment?


Applausi per il titolo? E dai, su, che ci ho messo tanto impegno! Insomma, si capisce che Journal d'une femme de chambre (in concorso alla Berlinale) non m’è piaciuto? Brutto no, inutile sì. Rifare Il diario di una cameriera che già Renoir e Buñuel avevano trasposto sullo schermo dal romanzo di Octave Mirbeau, aveva un senso se gli si fosse dato qualcosa di particolare, di memorabile, di attuale, chessò. E invece Benoît Jacquot è andato sul sicuro, come se non aspettasse altro che la fila fuori dal Romano la domenica pomeriggio. Léa Seydoux fa sesso anche da vestitissima, lo sapevamo già. Vincent Lindon è la caricatura del villico così come gli altri interpreti sono la caricatura dei borghesi arricchiti di fine Ottocento. Ci si aspetta un colpo d’ala per tutta la durata, e invece nisba. Delusione.

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