mercoledì 30 luglio 2014

italianiiii


Eh, oh, quanno ce vò ce vò. Perché il film di cui vi parlo oggi, complice il War No More organizzato dai soliti blogger «che siamo noi» (vedi banner a sinistra), è una cosa speciale. Una piccola grande croce che mi sono appioppato da solo causa guasto al computer (come sta? bene, grazie, si è ripreso ma non si ricorda un cazzo di chi era prima). Puntavo a Giardini di pietra di Coppola, che non ho mai visto, o a Streamers di Altman, che vidi millemila anni fa quando la tv serviva a qualcosa, ma non potendo streamizzare o scaricare una fava, ho ceduto. Uh se odio parlare dei capolavori! Perché cosa dici che non abbiano già detto tutti? Va beh, però La grande guerra l’ho rivisto quasi di recente, accanto allo sguardo vergine e conquistato della ms che non lo conosceva. E cazzarola! Insomma, secondo me il film di guerra italiano più importante insieme a Roma città aperta, Tutti a casa e I due marescialli (non scherzo, ne sono convinto!), nonché vincitore ex aequo di Venezia nel 1959 con Il generale Della Rovere. Uno dei film di Monicelli più riusciti, proprio perché giocato su un azzardo assoluto: un tema serio e ancora bruciante come la guerra affidato alla presenza di due mattatori della commedia. Il Sordi provinciale, bastardo e vigliacco dei suoi film migliori, e un Gassman che, sebbene considerato ancora un attore drammatico, con I soliti ignoti, l'anno prima, aveva spiazzato tutti. E poi, finalmente, un film (sceneggiato da Age, Scarpelli e Vincenzoni, micacotiche…) che distruggeva l’idea dell’esercito italiano valoroso, implume e ancora vagamente fascista: no, si trattava di poverialloro (pugliesità, scusatemi), pieni di fango, con le scarpe di cartone, a bere la neve dove probabilmente qualcuno aveva pisciato poco prima. Umani, con le loro paure. E con le loro differenze, i loro dialetti: cazzo, era un secolo fa, Piemonte e Sicilia erano vicine come Torino e Kuala Lumpur! E poi, una commedia (?) in cui gli eroi muoiono: insomma tanta, tanta roba. E grande cast, perché oltre alla coppia perfetta, c’è Silvana Mangano prostituta senza troppi eufemismi, c’è Romolo Valli (IL teatro, almeno all’epoca), e poi Bernard Blier, l’immortale Tiberio Murgia, e il povero, allora neanche trentenne, Ferruccio Amendola. Non l’avete mai visto? E non vi vergognate?


In attesa della recensione di Full metal jacket da parte di questo simpatico omino qui, se ve le siete perse, leggete anche queste:

 "Il mestiere delle Armi" e Recensioni Ribelli con "Good Morning Vietnam" - See more at: http://cinquecentofilmisieme.blogspot.it/2014/07/war-no-more-starship-troopers.html#sthash.UtwO2a1u.dpuf

Solaris, inizia ieri 28 luglio, hanno debuttato lo stesso Solaris con  "Il mestiere delle Armi" e Recensioni Ribelli con "Good Morning Vietnam". - See more at: http://cinquecentofilmisieme.blogspot.it/2014/07/war-no-more-starship-troopers.html#sthash.UtwO2a1u.dpuf

10 commenti:

  1. Ahimé quando l'ho visto ero bambina quindi lo ricordo poco e nulla. Dai che si recupera anche questo!!

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  2. ancora non l'ho visto, lo devo recuperare :)

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  3. Anche io lo vidi per caso da piccolino e il ricordo è molto fioco. Lo riguarderò, ovvio.

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  4. Capolavoro totale.
    Uno dei film più importanti del Cinema italiano, per quanto mi riguarda.

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  5. Ciao Dantès, e scusami per il ritardo nella risposta... che dire? Sono felicissimo che tu abbia recensito questo capolavoro, che è un po' il film-simbolo della nostra iniziativa. Hai scritto bene, un film che mostra la guerra dal lato umano: nella fattispecie quello dei soldati italiani, dei poveracci che manco si capivano tra di loro (l'alfabetizzazione era ancora un'utopia) sbattuti al fronte a combattere un nemico che neppure conoscevano... nelle facce di Busacca e Jacovacci c'è tutta l'insensatezza della guerra. E il finale, oggi come allora, mette i brividi.

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  6. Questo speciale non avrebbe avuto senso senza la recensione de"La grande guerra"...

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  7. Io penso di saperlo a memoria, anche se è tanto che non lo rivedo. Diciamo che tu che me lo vedi ora fa il pari con me che non ho letto ancora Joyce? Uno pari e palla al centro.
    E comunque, per me la faccia di Monicelli la dovrebbero scolpire sul monte Rushmore, altro che quei 4 setaioli.

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  8. Ah, non sei tu che non l'avevi visto, era la Ms!
    Sbagliai! Allora non vale, sto ancora sotto di uno, porca paletta...

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