lunedì 7 luglio 2014

ca custa lon ca custa


Strana la Val d'Aosta. Così città e così montagna. Piena di soldi e di polo con i colletti in su quasi come a Bari. Dove si mangia e si beve un sacco di Toscana. Dove ci si vergogna dei vini (buoni) e si promuovono le birre (per fortuna altrettanto buone). Con i turisti tutti allo struscio, al massimo ai castelli, mentre le mostre non se l'incula nessuno, tanto che viene voglia di fare due parole con i guardiani. E poi questo tempo che ci somiglia, un po' caldo un po' freddo, un po' sole sulla pelle un po' Carmagnola sulla via del ritorno, a volte come quella giacca di pelle mollata nel bagagliaio. Bel weekend, che ci vede pure in partenza. Sì, manca un mese e mezzo, ma è un po' già vacanza, dentro. L'ultima volta, era un secolo fa, Bard non aveva quei fantastici ascensori. Cos'avranno girato di The age of Ultron? Chissà. Intanto Picasso e Larrain. No, poison, non il regista, sta' tranquilla. È cileno pure lui, ma si chiama Sergio ed è un fotografo spettacolare. Ad Aosta, se vi capita e se volete scrostare dalla noia brava gente pagata per star lì, ci sono le foto di moda di Gian Paolo Barbieri. Dove Audrey Hepburn, vestita in modo assurdo, è sempre bellissima. Dove c'è una splendida sosia di Uma Thurman: non è lei, visto che all'epoca aveva due anni. E dove una Bellucci di dieci anni fa (s)vela i suoi ricci più nascosti.

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