Maddai? Ebbene sì, si continua con i migliori film dal 1969 a oggi secondo me (qui, qui, e qui le puntate precedenti). Cosa resterà di questi anni Ottanta? Scoprivatelo.
Visto che ne ho parlato l’anno scorso, mi cito addosso. Io
’sto film lo conosco quasi a memoria: la scena della charlotte russa con panna,
quella di lui che spia lei da ragazzini e poi la lettura del Cantico dei cantici con una Jennifer
Connelly mai più così bella, la morte di Dominic («Noodles, sono inciampato»),
la cena romantica che finisce con una violenza interminabile che vorresti dire
basta, cazzo, non lo capisci che così è finito tutto?, e poi il confronto
finale tra Noodles e Max... meraviglia assoluta. De Niro immenso, Sergio Leone
purtroppo alla sua ultima regia.
1985 - La messa è finita
Forse il più bel film di Nanni Moretti, di sicuro il
migliore tra i suoi drammatici. La storia di don Giulio, che torna nella sua
città dopo un periodo da missionario e scopre lo sfacelo delle idee e dei
sentimenti in famiglia come tra i vecchi amici, fra adulteri, ipocrisie,
aridità d’animo e finte conversioni, è di quelle da pugno nello stomaco. La
scena dell’aggressione nella fontana mi ha sempre fatto stare un gran male. Nel
cast, tra gli altri, un Vincenzo Salemme incredibilmente impeccabile nel ruolo
del brigatista. Orso d’argento a Berlino.
Non c’è due senza tre: ancora Woody Allen. Che ci volete
fare? Io lo amo in tutte le sue fasi. Beh, quasi tutte, insomma. La storia è
corale, ma come si fa a non solidarizzare con Mickey/Allen, ipocondriaco che
prova tutte le religioni e infine, guardando La guerra lampo dei fratelli Marx,
capisce che il vero significato della vita è spassarsela finché dura? Cast
pazzesco: oltre all’immancabile Mia Farrow, Michael Caine (bravissimo), Barbara
Hershey (ma quanto era sexy?!?), Dianne Wiest, Max von Sydow, Carrie Fisher.
Tre Oscar.
1987 - Il cielo sopra Berlino
Il mio primo Wim Wenders e, che mi ricordi, il mio primo
film tedesco contemporaneo (gli espressionisti, invece, li ho masticati fin da
bambino, giuro). Da un soggetto potenzialmente letale, un film poetico ed
emozionante. La sequenza iniziale, lo sguardo dolente di Bruno Ganz, Peter Falk
ex angelo nei panni di se stesso, le musiche di Nick Cave, la povera Solveig Dommartin
che volteggia sul trapezio. Berlino e Potsdamer Platz come non sono più, in
attesa di scoprirlo di persona, a febbraio, al festival. Mi piscio già addosso
dall’emozione...
1988 – D.o.a. - Cadavere in arrivo
E qui vi voglio, o miei implumi. Quanti conoscono questo
piccolo gioiellino, remake di un thriller del 1949? Rocky Morton e Annabel
Jankel, la coppia che aveva conquistato il mondo con Max Headroom e che qualche
anno dopo si sarebbe suicidata artisticamente con Super Mario Bros., dirige
questo giallo dal ritmo frenetico con Dennis Quaid nel suo periodo divistico,
Meg Ryan ancora preplastica e l’immortale Charlotte Rampling. La corsa contro
il tempo del professor Cornell per non morire avvelenato entro 24 ore e dimostrare la sua innocenza dall'accusa di duplice omicidio è di quelle che tengono incollati allo schermo.
A dimostrazione della mia Crassa ignoranza ho visto solo C'era una volta in America, un capolavoro assoluto! :)
RispondiEliminarecupera, recupera, oggi ce n'è per tutti i gusti!
Eliminaio, io, io! io lo conosco Dead on Arrival. Ma che domande fai? :)
RispondiEliminaanfatti tu non sei implume... ;)
Eliminapignolo.
Eliminasono pistino come ogni buon piemontese che si rispetti
Eliminacosa, che, non essendo tu piemontese, è davvero preoccupante! :)
Eliminae non sono piemontese da generazioni, pensa!
EliminaPraticamente come me, pensa! :)
Eliminaneanche io sono implume:presente!!! Lo conosco anche io e l'ho gradito anche...
Eliminaeh, l'età :)
Eliminaguadagni punti con C'era una volta in America e Hanna e le sue sorelle, ma ne perdi uno con Moretti... proprio non lo sopporto!
RispondiEliminaDoa invece non lo conosco :(
ora però lo voglio vedere...
è uno di quei film misteriosamente spariti dalla circolazione, recuperalo!
EliminaDoa mi manca, il resto superapprovato! :)
RispondiEliminanon è un capolavoro, ma fa il suo porco lavoro d'intrattenimento ed è uno dei più dimenticati titoli di quel periodo. merita il recupero
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