giovedì 28 aprile 2011

ucronia distopica (qualsiasi cosa voglia dire)


Nonostante sia una coproduzione con gli Usa, nonostante il romanzo di Kazuo Ishiguro sia stato trasformato a uso e consumo del mezzo cinematografico, Non lasciarmi è indubitabilmente un film giapponese dentro. Così giapu da sembrare quasi un anime in carne e ossa. E non è una critica, solo una constatazione. In più, nello stile di Mark Romanek c’è quell’eleganza, quella classicità inglese che neanche un completo di tweed. E poi c’è il magone. Non tristezza, non commozione, proprio una roba che ti si piazza là per tutti i 120 minuti. Peccato per la parte finale un po’ mielosetta, un po’ telefonata. Il terzetto di protagonisti è notevole, ma Keira Knightley, perfettamente credibile anche nel ruolo di adolescente, batte di qualche spanna Carey Mulligan.

2 commenti:

  1. vero che il film ti incupisce senza riuscire a commuoverti? questa cosa mi ha colpito. che a me la lacrimuccia spunta facile, ma qua no.
    però io ho trovato la Mulligan perfetta, più della Knightley...

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  2. la knightley secondo me è impressionante come sedicenne. è pur sempre una classe '85!

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