martedì 14 settembre 2010

scendo il cane che lo piscio


«Io non faccio finta di niente, faccio finta di fare finta di niente»
(La solitudine dei numeri primi, Saverio Costanzo)

Certo la definizione di horror dei sentimenti fa tanto salotto da psiconanisti (nel senso di segaioli della mente, al cafone qui non c’entra). E la musica che o pesca dai Goblin o è comunque sopra le righe dà solo fastidio caricando inutilmente una tensione che c’è già. Infine i nuovi torinesi, intesi come i bambini e i ragazzini del film. Che parlano con la cadenza di minchiasabbry, per fortuna non con le stesse parole. Roba da rimpiangere «ti piace la menta?». Eppure lo specchio è fedele: fatevi una vasca in via Roma e ascoltate chi ha meno di 25-30 anni, il dialetto ormai si è imbastardito, interronito, misteriosamente involuto, caso più unico che raro in Italia. Bisognerebbe farci un post a parte, a esserne capaci. Tornando al film, nonostante questi fastidi e nonostante una certa schematicità, a me è piaciuto. Ti mette addosso il giusto malessere che la storia richiede, di quelli che non si scrollano facilmente con una birra o con una doccia. Costanzo ha fatto un ottimo lavoro sugli attori che, cadenza o meno, convincono tutti, anche fisicamente, con la Rohrwacher e la Rossellini una spanna sugli altri.

P.S.: il romanzo non l’ho letto. Non per snobismo, ché la curiosità grazie a dio è più forte: semplicemente non è arrivato il momento, e chissà se arriverà.

11 commenti:

  1. Io invece il romanzo l'ho letto. E mi è pure piaciuto, specie la prima parte. Ad un certo punto diventa tutto troppo improbabile, al limte del fastidio, però ripeto, mi è piaciuto.
    Il film mi mette curiosità. Vedremo.

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  2. Ehm, il commento era mio.
    Je_est

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  3. mi hai rubato il riciclo di minchiasabbry. Dopo sabato sera ci ho pensato molto. ma anche a vito catozzo, pure lui oriundo di qui.

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  4. io il libro lo lessi. un pomeriggio di due anni fa, in spiagga. Piacevole come la sabbia nelle mutande. Che a me i ragazzini disadattati mi hanno rotto sti tre quarti di minchia. Te lo devo dire che il film NON lo andrò a vedere?

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  5. je_est: il film da questo punto di vista mi sembra più equilibrato. bisognerà che lo legga, ho capito
    elena: porchilmondocheciosottipiedi, ho sempre amato vito catozzo!
    poison: anche il film è altrettanto piacevole, nel senso che ti mette proprio a disagio. l'immagine della sabbia nelle mutande è quanto mai appropriata

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  6. Salta agli occhi la stessa identità di vedute tra me e la Dee sul libro, ahah!
    Je_est

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  7. Io ho letto il libro e la definizione di poison è la migliore che abbia letto finora. Consiglioti, oltre alle due cose che ne scrissi a suo tempo su anobii, la perfettissima recensione di Skizotonic.
    Quindi il film NON lo andrò a vedere. Perché non sono compassionevole e a me gli sfigati che si portano sfiga da soli senza mezza possibilità di redenzione mi stanno adeguatamente sulle palle.

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  8. je_est: vero? se posso consigliarti un altro libro di merda oserei "india per signorine". una roba così fastidiosa che al confronto uno inizia a rivalutare l'herpes labiale!
    sandali: grazie!!! :)

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  9. Il libro mi è piaciuto come un'unghia incarnita sporca di sabbia, tanto per restare in tema con la Belladonna. L'orgoglio piemontese non esiste.

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  10. il post sull'accento degli adolescenti lo faccio io :) Invece per il libro: anche a me ha infastidito, ma era il sentimento che doveva provocare. Il film non so se lo vedrò, i film rovinano sempre la mia visione del libro... ONLY

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  11. non mi sono ancora documentata, ma penso che con questo film sarò cattivissima e quasi senza scrupoli.

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