mercoledì 17 aprile 2013

girare tra le favole in mutande


Spun e Juno Temple che mostra il culo. In verità, più Juno Temple che mostra il culo che Spun, di cui comunque conservo un buon ricordo: beh, insomma queste erano le due motivazioni che mi hanno spinto a vedere Small apartments, terza pellicola di Jonas Åkerlund che ha anche alle spalle un fottìo di videoclip, pubblicità e due film concerto di Madonna. Prima di tutto le cose fondamentali: sì, è vero, Juno Temple mostra il culo e si fa toccare una tetta (coperta), ma se qualcuno riesce a eccitarsi in quei due frangenti farà bene a farsi vedere da uno bravo. Detto ciò, si tratta di un film carino, con un buon ritmo e qualche buona idea, a cominciare dalla caratterizzazione dei personaggi. A trovargli un difetto, considerate le premesse, il finale appare un po’ troppo mainstream. Il valido cast comprende, oltre alla Temple, Matt Lucas (il grasso glabro gaio protagonista di Little Britain, che qui sta mezzo nudo per quasi tutto il tempo e uccide senza volerlo l’orrido padrone di casa Peter Stormare), l’inossidabile James Caan e un ritrovato Billy Crystal. Notevoli i camei di Amanda Plummer e, soprattutto, di un sorprendente Dolph Lundgren.

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