lunedì 17 maggio 2010

la visione (della fica da vicino)


La Fiera del Libro di Torino è tornata ad essere Salone. Posto che le parole sono importanti, lo sono però anche i personaggi che le pronunciano. Così l’idea iniziale del post era chiedersi cosa ci facessero lì Antonella Clerici, Giacobbo e Paolo Brosio, perché in Romania traducono Moccia, chi ha chiesto a Valerio Scanu di scrivere un’autobiografia, in base a cosa Faletti è più competente di Bonolis in fatto di memoria televisiva, e perché gli stand istituzionali, anche alla sagra della mortazza, comprendano tutti i corpi armati possibili, inclusi i carabinieri in versione Csi con tanto di finta scena del crimine. Ma tutto ciò è passato in secondo piano quando mi sono accorto che se l’argomento ufficiale di quest’anno era la memoria, la sottotraccia era inequivocabilmente la fica. Chi mi legge sa quanto mi piaccia e quanto rifugga ogni moralismo, ma sono sempre convinto che ci sia tempo e luogo per ogni cosa. Tutto questo tripudio di tette scollate e/o siliconate agli stand, i vestiti inguinali della Telecom, le ragazzette in shorts per pubblicizzare salcazzo, così in sintonia con la morte della nostra civiltà, mi sono apparsi di una inutilità e una volgarità devastanti, né più né meno di una visita di Al Cafone.

18 commenti:

  1. Anche Marco Galli di Radio 105 ha scritto un libro. Ora... mi piace come conduttore radiofonico ma la scrittura è cosa diversa. Lui è l'esempio del cambiamento dei tempi, ma se questo serve a far comperare un libro dico che va bene, così come può andar bene la starlett che ti invoglia all'acquisto. L'importante è leggere, poi magari qualcuno ha anche la fortuna di affinare i temi. Baci. Tua Stop.

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  2. In effetti a volte mi chiedo: "Ma perchè io non potrei scrivere?" Se lo fanno le Clerici e Giacobbo... Comunque tutto 'sto sfoggio di figa plasticata ovunque non lo sopporto più neanch'io... A voi non da fastidio? Io sarei in imbarazzo se andassi a vedere una fiera di articoli da cuicina e ci fosse un giovinotto in perizoma a torso nudo che li illustra. A parte il fatto che mi distrarrei...

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  3. Ho pensato: per vendere i libri si fanno pubblicità con la figa (sono del nord ovest, uso la g). Poi ho capito.

    Per vendere la figa, usano i libri.

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  4. stop: non saprei, dipende. voglio dire, un conto è leggere volo, faletti, salvi. piacciano o non piacciano, almeno scrivono sul serio. chi scrive di cucina senza saperne, ricicla il suo lavoro (?) tv ammannendo leggende metropolitane come possibili verità o ci racconta com'è che ha trovato la fede dopo una vita di eccessi (sant'agostino non bastava?) secondo me potrebbe starsene a casa
    bionda: nel caso di una fiera di articoli da cucina forse lo vorrei anch'io un culo in tanga. sai che noia sennò? ;)
    elena: la seconda che hai detto, mi sa. uh, figa si dice anche in questa parte del nordovest, ma io non gliela fo proprio. d'altra parte, i termini equivalenti nella mia lingua madre (siciliano) i trovo abbastanza brutti

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  5. Se scrivo un libro, mi spoglio anch'io. Poi trattami pure male in un post. Saprò capire.

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  6. non vediamo l'ora. prometto che avrò solo parole di lodi

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  7. mi fido del parere dell'esperto :)

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  8. Grande evaso! io invece magari lo scriverò quando smetterò di spogliarmi :D

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  9. tu ti spogli e non ti mostri? e mica vale! ;)

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  10. Ma se non ci siamo neanche visti da lontano! (però ho passato due minuti buoni a chiedermi cosa fosse salcazzo)

    espe_rò!

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  11. Se togli il signore dal collo in giù, si vede pure un pisello, nella figa...

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  12. poi però se ti dico che pensi sempre a quello tu ti offendi?

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  13. No, però ti posso dire che non capisci nnniente: guarda bene, sembrerebbe un ermafrodita... Ma, oh, ermafrodita vuole l'apostrofo con un... !?

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  14. questione di punti di vista. se prevale la donna direi che ci va l'apostrofo, se l'uomo no. il neutro ce lo siamo giocati quando abbiamo smesso di parlare latino, temo

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  15. A casa...è che quando vedo quella parola lì, mi sento chiamata in causa.

    e_hm_spe

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  16. Oh, ma tanto abbiamo chi vuole ricominciare, a parlare latino. Abbi fede (sostantivo). (ms)

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  17. espe: FOTO!
    ms: ancora con 'ste volgarità! guarda che ti censuro...

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