Ricordo il pomeriggio in cui vidi Happiness. Giugno milanese, rassegna del meglio di Cannes, annata eccellente. Fu una folgorazione. E mi aspettavo tanto, forse troppo da questo seguito. Così sono molto curioso di sapere cosa ne pensa chi ha visto Life during wartime (o Perdona e dimentica, il titolo italiano per una volta non è strampalato perché riprende il leit motiv del film) e si è perso il precedente. Perché in questa strana radiografia americana c’è la solita miscela alla Solondz, tra dialoghi surreali e molto divertenti, domande pesanti come macigni, bambine imbottite di Xanax e un 11 settembre che salta fuori persino se si parla di pedofilia, ma è come se mancasse qualcosa, un'alchimia felice che rende, ad oggi, Happiness il film più compiuto del regista. E perché i nuovi attori (tutti diversi rispetto al primo film) non bucano, tranne forse Ally Sheedy che è sempre bello sapere che è ancora viva e lotta insieme a noi. Impari il confronto tra Phillip Seymour Hoffman e Paul Reubens; a proposito, quest'ultimo tornerà a indossare i panni di Pee-Wee: io, nonostante l'idiozia della cosa, sono quasi contento per lui.
mercoledì 5 maggio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
allora non lo vedo Happiness, ché un incauto mi ha prestato il dvd... per quanto se lo vedessi sarebbe lo stesso, tanto un raffronto ponderato, fatto con tutti i santi crismi non riuscirei a farlo manco con un trapianto di cervello... è una cosa organica.
RispondiEliminama non ci credo! comunque l'incauto ti ha prestato il film perché lo vedessi, non per adornare la cima del frigo ;) penso che ti piacerà
RispondiElimina... OOOOh (di meraviglia) come fai a sapere che è nel freezer?
RispondiEliminaconosco cose che voi umani non potreste immaginarvi! (come "nel" freezer? ooooooooh?!?)
RispondiEliminaconosco cose che voi umani non potreste immaginarvi pur'io :-D
RispondiElimina