venerdì 13 marzo 2009

limelight


Anche stavolta avrei voluto scrivere altro, tipo che il Boris Godunov della Fura dels Baus non mi ha inquietato, entusiasmato, emozionato come pensavo. Sarà che dopo aver visto OBS, gli altri spettacoli della Fura ti lasciano in fondo in fondo una piccola insoddisfazione. Sarà che l'operazione è nobile, gli attori bravi, il richiamo nelle scenografie al cinema muto è d'effetto, ma il risultato non è all'altezza delle aspettative. Però è bastato vedere il palcoscenico seminudo in cui per tre quarti si svolge la pièce per ricordarmi che quella polvere l'ho respirata anch'io, due volte: lì, proprio lì, ho litigato con un divano per aiutare degli amici alle prese con uno spettacolo (e prendi la chaise longue, e sposta la chaise longue, io j'a tajerei que'a sceslon!), proprio lì un'altra volta ho parlato con un Platinette mezzo struccato e col piedone fasciato per una brutta storta. Molte molte molte vite fa, in una galassia lontana lontana.

5 commenti:

  1. Questa volta non sono riuscita ad andarci.Ma gli spettacoli (ma è giusto secondo te chiamarli spettacoli?) della Fura mi hanno sempre vista uscire adrenalinica. Frastornata,come se fossi scampata a qualcosa e non me ne fossi davvero resa conto. OBS, concordo con te, è l'apice del linguaggio furero.

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  2. spettacoli, perché no? non mi sembra riduttivo, a meno di non avere un'idea riduttiva della parola spettacolo (oddio, ch'ho detto?). a questo proposito, ieri, prima dello spettacolo girava una ragazza che per una tesi di laurea sottoponeva il pubblico a un questionario sulle abitudini teatrali. nei suoi fogli quello della fura era definito un happening: e io che pensavo che una parola del genere fosse scomparsa almeno trent'anni fa!

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  3. Secondo me è il termine spettatore che è riduttivo. Nè loro vogliono spettatori "etimologici". happening, oddio, quasi come il sit in. e il ciclostile. che profumo di tempo andato. Certo che "evento" è ancor peggio.

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  4. Sandali, è vero, «spettatore» è riduttivo, anche se sarebbe bello si spingessero un po' più in là coinvolgendo come dire... "materialmente" il pubblico. in fondo, la forza di obs stava proprio nel fatto che ti trovavi in mezzo, sbattuto in mezzo agli altri da una parte all'altra dello spazio scenico. non erano gli attori a recitare intorno a te, ma eri tu a stare in mezzo a loro. a proposito della parola «evento» sono assolutamente d'accordo, anche perché oramai tutto è evento, cosicché niente lo è più

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