Anita: Ma dove siamo?
Coso: Anch'io.
(L'urlo, Tinto Brass, 1968)
giovedì 12 marzo 2009
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Io, forse non essenzialmente io
- Dantès
- «Non ho figli, non guardo la televisione e non credo in Dio, tutti sentieri che gli uomini calpestano per rendere la loro vita più semplice» (L'eleganza del riccio, Muriel Barbery)
Vite parallele
E se non avrai da dire niente di particolare...
Nume tutelare del blog
dalla serie: si sente solo ciò che si vuole sentire. capita. uh se capita! buondì
RispondiEliminaE si capisce solo ciò che si vuole capire.capita anche più spesso. buona giornata!
RispondiEliminasono dove tu mi vuoi sembrerebbe (e naturalmente non ho visto questo film...)Shadia
RispondiEliminashadia, sei in ottima compagnia: anche questo è uno di quei film praticamente invisibili. girato nel '68, uscito nel '70 e sequestrato (non chiedermi perché, non l'ho capito), ripresentato fuori tempo massimo nel '74. io l'ho recuperato grazie al mulo, preso da un canale sky. folle, anarchico, crudele, deve molto a godard. se durasse mezz'ora sarebbe geniale, ma dura un'ora di troppo. "coso" è proietti, anita (che è quella della foto) è tina aumont. la canzone to break broke broken anche se non vuoi ti resta in testa e fa fatica ad andar via
RispondiEliminagrazie della comprensione.comunque non mi stupisco.Tinto Brass è molto bravo.peccato si sprechi nel porno-trash e nell'ottica del buco della chiave (spero che apprezzerai il doppio senso cinematografico).lo vado a cercare sul mulo.Shadia
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