Inseguo per giorni il mio capo, finalmente prendo il virtuale numeretto dei messaggi istantanei e lui mi concede quei cinque minuti in cui riassumerò una settimana di lavoro e una firma per le ferie (ah sì, per inciso la prossima settimana non ci sono). Porte e finestre aperte, corrente come se piovesse (no, diluvierà di lì a due ore), apro la porta e cerco di richiuderla senza che sbatta. Ci riesco benissimo, complice una falange del dito medio (sempre quella) a fare da feltrino. Non urlo, la ms sarebbe orgogliosa di me. Però fuori li vedo cadere. Li vedo solo io, ma sono tanti. Santi e santissimi, angeli di ogni schiera, persino qualche madonna (no, non quella simpatica milf che gioca a provocare e che un po' mi spiace non aver visto in concerto). «Forse dovresti metterlo sotto l'acqua fredda» dice lui. Bene, una bella figura di merda, giusto per cominciare.
mercoledì 13 giugno 2012
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Cose che succedono quando si usa sempre la stessa falange. E poi ha grandinato: dei bei pallini duri (amma scij a mmar fujennn!)
RispondiEliminaVedo che anche tu distribuisci ferite al fisico e all'orgoglio in ugual misura...
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