martedì 18 gennaio 2011

tutta n'ata storia


Ok, facciamo finta che io non abbia mai letto La versione di Barney. Che io non sappia neanche chi è Mordecai Richler. Che me n'è parso di questo film? Bravi. Bravo Giamatti, bravo Dustin Hoffman, brava e tanto ma tanto fica Rosamund Pike. Dialoghi qua e là divertenti e tante tante lacrime sul finale. Cataratte infrante, proprio. Dietro di me, ché – voglio dire – almeno quando piango io un po' di contegno riesco a mantenerlo. Sarà che quella storia della perdita di memoria fa cacare in mano proprio tutti. Me per primo. Ma il libro, signora mia! Lo so, ma non ce la faccio, è tanto, troppo diverso e tanto più bello... Questo Barney è pronto per gli Oscar, quel Barney è indimenticabile e basta.

8 commenti:

  1. venerdì sera una poltrona sarà la mia.

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  2. Non ho capito la fine. Del post.
    Quel giorno che potremo piangero senza contegno saremo liberi e rideremo di più.

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  3. madame: fammi sapere che te n'è parso
    ms: il film sembra confezionato per qualche oscar, il libro secondo me non si dimentica facilmente. sulle lacrime sono pienamente d'accordo, ma in questo caso mi interessava più il meccanismo che le ha scatenate. la ragazza era giovane, è possibile che le sia passato accanto lo spettro dell'alzheimer o che abbia ricordato un parente o, semplicemente, sia caduta con tutte le scarpe in una trappola cinesentimentale

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  4. noooo, è che non ho capito se la seconda è ha l'accento per errore o no :-D

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  5. aaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh, sei senza cuore!

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  6. ah, ecco. ma guarda che dicevo sul serio.

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