- Tu studi? Non serve a un cazzo qui.
(Che bella giornata, Gennaro Nunziante)
Non ho ancora capito quanto sia paraculo, ma a me Checcozzalone (zeta sorda s'intende, ci ho una fidanzata pugliese mica per niente) sta simpatico. Al cinema, però, mi fa incazzare. Si vede che ce lo stiamo giocando, che finirà fra due-tre anni a fare il Pieraccioni dei trulli. Brutta immagine, eh? Sarà che Che bella giornata non ha solo una trama improbabile (è un film comico, ok), ma è, soprattutto, terribilmente innocuo, a parte un azzeccato Rocco Papaleo il cui personaggio è la cosa migliore del film. Che dire? Zalone non centra il bersaglio. Ché io mi metto nei panni di chi dovrebbe rimanerci un po' di merda riconoscendosi nei tic, nelle battute, nella triste italianità in cui affoghiamo: secondo me, tranne quelle due o tre eccezioni, non ci arriva, porcocazzo. Ride e ghigna per le battute più “generaliste” ma non si vergognerà neanche un po' di somigliare a quel truzzone sullo schermo. E se un buffone non serve anche a quello, resta solo una maschera. Vuota.
concordo. non buca. non buca.
RispondiEliminanon l'ho visto. perché mia sorella mi dice che tutte le battute migliori sono nei trailer.
RispondiEliminaora, a parte che bisognerebbe fare qualcosa per i trailer che sono praticamente dei distillati e non degli antipasti, io lo stimolo ad andare oltre (come vuole civati) ce l'avevo (la sua intervista con la bignardi zeppolosa è stupenda.
Ma adesso?
ecu: qualche altra battuta che merita c'è, per non parlare del cameo di caparezza versione cantante da battesimo, ma sui trailer hai ragione. per quello cerco di vederne il meno possibile. credo che la dimensione migliore di zalone sarebbe una tv-recital à la fiorello, anche una roba breve, non le solite tre ore per arrivare a matrix o porta a porta. recupererò la bignardi: quando fa vendola è strepitoso
RispondiEliminaNon sempre chi è bravissimo a scrivere racconti se la cava bene, alle prese con un romanzo.
RispondiEliminacosa c'hai tu? tsk.
RispondiEliminaComunque, anche se il film non l'ho visto così come non ho ho mai visto zalone in azione, direi:
Zalone non c'entra
oppure, se vuoi:
non centra il bersaglio perché il bersaglio non c'è.
(ho ho)
RispondiEliminal'alternanza maiuscole-minuscole, poi, è la crittografia di quello che mentalente mi affligge.
menta lente, ecco, appunto.
RispondiEliminabei tempi, quelli in cui potevo pasticciare di refusi il blog di Filippo! :-D
RispondiEliminaHo dimenticato una cosa:
RispondiEliminatrulli trulli, chi li fa se li trastulli
(fonte: Cvudelia)
ms: oggi è martedì, avrei dovuto immaginarlo. ieri è iniziata la settimana, domani c'è il mercato. è che speravo fosse tipo giovedì. che c'entra? guarda il telefono. comunque non è bello che faccio il ripiego di filippo :(
RispondiEliminaIl telefono? E quale? Ho una vasta scelta: tanti e manco uno che funzioni come dio comanda. Perché dio comanda, vero?
RispondiEliminacosì parlò ammaniti
RispondiEliminaVabbè qui non sono d'accordo. Può capitare no? Al di là della trama, che sì è vero è un po' gigiona, a me certe sue battute, come quella che hai citato tu, o come quella dell'estasi, per esempio, mi hanno veramente divertito. Attenzione, ho detto divertito, e non "fatto sganasciare dalle risate". Ridere a crepapelle per un film comico non mi succede più dai tempi di "Non ci resta che piangere". Ma quel film è figlio di un'altra epoca, di un'altra Italia, di un altro senso dell'umore. Un po' come i cari vecchi supplì del "Panonto"...
RispondiEliminama anch'io mi sono divertito qua e là. il punto è che ci divertiamo io, tu e qualcun altro. gli altri spendono sette euro per ascoltare le canzoncine sceme e uscire felici perché c'è l'happy end (o quasi). vero, non ci resta che piangere è figlio di un'altra epoca, ma è anche figlio di una coppia straordinaria. soprattutto Troisi. e mi fermo qui ché poi mi commuovo
RispondiEliminaSei proprio scemo sai? Dai, passami un clinex...
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