Un padre, due figli. Stesso stampo, tre caratteri diversi, colti in un attimo, un gesto. L’uomo anziano porta un cappotto che pesa come i suoi anni, solido come un grasso soldatino sulla sua base di piombo affronta la scala mobile senza un verso, una piega, uno sforzo, nanca un plissé. Dietro, il figlio minore, che poi sembra il maggiore, magari sono gemelli, che puoi sapere, cinquant’anni sicuro. Ricurvo, ondeggia con le mani nelle tasche, il fisico e l’espressione di un pugile che ne ha prese troppe. Finge nonchalance ma s’inciampa e s’accartoccia di paura non appena sale. Quasi di fianco, bastardo come Franti, il fratellone appoggiato di schiena al mancorrente ridacchia con aria da viveur, poi si decide a dargli una mano e a rassicurarlo. Arrivano in cima, si allontanano verso il nulla. Forse non sono mai esistiti, forse sono come gli alieni di Ecstasy generation, visibili solo ai miei occhi per dire chissà cosa, chissà perché.
giovedì 4 novembre 2010
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anche a me, viene l'ansia di accartocciarmi ogni volta che prendo le scale mobili. Sigh!
RispondiEliminaChe bello! Quasi non ho capito una mazza!
RispondiElimina"bastardo come Franti"... quasi un epitaffio... chapeau!
RispondiEliminaanonima