martedì 13 luglio 2010

faggot mit uns


Andare a vedere Fratellanza (o Broderskab, col cazzo che metto il titolo inglese) nella vicinanze del bdcdP mi faceva temere la presenza di anzianotti di ogni età pronti a disgustarsi davanti al primo accenno di affettuosità omo neanche si aspettassero di guardare Biancaneve. E invece, grazie al cielo, l’alta densità gaia ha fatto sì che godessi del film in santa pace. Godessi, poi, oddio. Film tosto, non c’è che dire. Però. Però capisco la banalità del male e via discorrendo, ma questi neonazisti che se la contano tra una birretta e l’altra, fanno vivere di rendita i tatuatori e al massimo pestano qualche pakistano (a proposito, cazzo ci fanno i pakistani in Danimarca?), mi sono sembrati un po’ troppo morbidi. Il personaggio di Thure Lindhardt è perfetto nella sua insopportabilità, David Dencik ha il suo perché, sarà l’ambientazione bucolica ma il corteggiamento ricorda Brokeback Mountain o qualche vecchio porno con trama, le scene di sesso mi sono sembrate la versione soft e omo di quelle di Cuori nel deserto (ma perché Donna Deitch non torna a fare cinema?), il bel finale è un pugno nello stomaco (e anche parecchi altrove).

2 commenti:

  1. sul fatto che il dencik abbia il suo porco perchè mi trovi assolutamente solidale... Come? tu porco non l'hai detto? ah, ok. Ma che, te lo devo da di' che dencike ce stava anche n'a triloggia der millennio? Ma nun me chiede che stava a ffa, che nun m'o ricordo.

    poison

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  2. i pakistani sono dappertutto, talmente dappertutto che a volte diventano invisibili. bisognerebbe scriverci un post. e magari vederli. o forse no, forse stanno meglio così.
    'sto film non so se c'ho voglia di vederlo; la suddivisione della specie hominis in sottoclassi comincia a darmi fortemente alle palle. (ms)

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