Giuro che non è fatto apposta, ma è divertente: i post di questa settimana sembrano legati uno all’altro per qualche motivo, come nel gioco del bersaglio de La settimana enigmistica. Insomma, tra Ida e Frances Ha c’è il bianco e nero, tra Frances Ha e 2 automnes 3 hivers c’è paraculaggine e nostalgia di Nouvelle Vague. Detto così sembra che non mi sia piaciuto: in realtà, il film di Sébastien Betbeder non è affatto male, e la sua bella dose di emozioni e ironia la sparge a piene mani, insieme a un filo di tristezza, per tutta la sua ora e mezza. La storia di due coppie di trentenni dei nostri tempi, dalle caratteristiche piuttosto miste, che nascono quasi per caso, si trasformano, crescono, forse muoiono, nell’arco di tre anni, funziona. Funziona a dispetto di una trama non proprio originale e di uno stile che, teoricamente, avrebbe fatto il suo tempo: divisione in capitoli, attori che parlano direttamente al pubblico… Il merito è di una buona sceneggiatura, ruffiana ma buona. E di un tot di attori in forma, a cominciare dall’orrido Vincent Macaigne, di cui vi ho già parlato a proposito de La bataille de Solférino. Visto anche questo al Torino Film Festival, dove ha ricevuto un forse eccessivo premio speciale della giuria. Nessuna previsione di uscita italiana.
giovedì 5 giugno 2014
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Peccato...
RispondiEliminaLos tesso peccato di non vederti unito ai miei amici di blog
Me ne dispiace non poco..
Ma io ci riprovo!
http://rockmusicspace.blogspot.it/