mercoledì 16 gennaio 2013

dio ti vede, ma stalin ti dà consigli di cuore


Mai dire mai. Quando durante il Tff ho messo in calendario The pervert’s guide to ideology ero convinto di aver fatto una mezza cazzata: un documentario di due ore e mezza sulle ideologie con la voce narrante di un filosofo-psicologo lacaniano? Da spararsi nelle palle dopo dieci secondi netti. Niente di più sbagliato. Perché Slavoj Žižek è un mito, nonostante quel facciotto leggermente strabico e quella pronuncia da Zuzzurro a scuola d’inglese. Come mai? Perché ha un ego gigantesco e una grande capacità comunicativa, caratteristiche per le quali molti suoi grigi colleghi lo odiano. Certo infila Freud a ogni piè sospinto e alcune teorie sono abbastanza azzardate, ma è stimolante ripensare, anche vivaddio senza essere d’accordo, a certi film, certe pubblicità, certi messaggi politici attraverso nuove chiavi di lettura servite con ironia, intelligenza, leggerezza. La regia di Sophie Fiennes (sì, è sorella dei suoi fratelli...) è più curata di quello che possa sembrare (geniale la ricostruzione delle location). Della stessa coppia, da recuperare (e io l’ho già fatto) The pervert’s guide to cinema, peraltro disponibile in dvd anche in Italia.

6 commenti:

  1. Ma sai che alla fine ideology batte cinema?
    (secondo me, eh?)

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    1. anche secondo me: troppo freudiana la guida cinema

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    2. oh, bene. Che mi fa piacere quando la pensiamo allo stesso modo.
      Mi stupisce sempre un po', ma mi fa piacere! :)

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    3. perché sei snob e sofistichata, oh

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