martedì 29 gennaio 2013

cosa sono le nuvole


Quando ero piccolo amavo le costruzioni, ma finivo sempre per incazzarmi quando il risultato non era quello mostrato nelle scatole o non bastavano i pezzi. Poi, crescendo, decisi che nel caos c’era una logica e che lego e playmobil potevano non solo convivere, ma che era bello metterci insieme animali e soldatini e macchinine e che le regole le facevo io. Che dire, fare dio mi piaceva. Ora, guardando Cloud atlas mi è tornata in mente questa cosa. Perché il film di Tom Tykwer, Lana e Andy Wachowski (e ancora prima il romanzo di David Mitchell), poteva essere un’accozzaglia indigesta di roba (o un’accozzaglia di roba indigesta, fate voi) e invece ha proprio nell’essere ibrido il suo punto di forza. Dopo un inizio da emicrania, il film decolla e le sei storie incrociate che raccontano in fondo ciascuna una storia di schiavitù diversa (tratta dei negri, convenzioni sociali, petrolio, paure, vecchiaia, religione...) scorrono gustose per 165 minuti senza che si guardi l’orologio. Bentornato dunque ai tre registi che non ne azzeccavano una da secoli. Nel notevole cast Tom Hanks torna a fare la sua porca figura dai tempi di Charlie Wilson, ma meritano e tanto un po’ tutti, da quel vecchio satiro in gran spolvero di Jim Broadbent a un sorprendente Hugh Grant, da quella stragnocca di Halle Berry perfetta nel segmento anni Settanta a una Bae Doona che dà il suo meglio nella parte futuristica, fino alla sempre più adorabile milf Susan Sarandon.


19 commenti:

  1. Io sono uscita un po' perplessa. Un dubbio mi rode: siamo sicuri che non si tratti essenzialemente di un esercizio di stile? Mi è rimasta addosso il richiamo della grande occasione sprecata. C'è stato un momento, quello in cui Winshaw balla tirando i piatti sul muro insieme al suo amante, in cui ho provato il brivido della meraviglia e mi sono detta 'ci siamo, è un capolavoro'. Ma poi il brivido è passato e non ne ho provati altri. Meritevole di una visione comunque. E più probabilmente anche due o tre, vista poi la mole della carne al fuoco.

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    1. La scena dei piatti è fantastica! :)

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    2. vero, la scena dei piatti è splendida. il film non è un capolavoro, e probabilmente si tratta in parte di un esercizio di stile, però è uno di quelli miracolosamente molto riusciti

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  2. Sei storie che si incrociano in modo splendido! Un incanto per gli occhi!

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  3. Mi hai fatto ricordare che il pezzetto di Lego rettangolare con sopra il quadrato diventava un Cow Boy a cavallo...e quindi c'era un altro dio in giro...
    Ciao

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    1. mi sa che eravamo un bel po'... un gran bell'olimpo! :D

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  4. a me l'unica cosa che è piaciuta è stato tom hanks truccato da coatto. per tutto il resto, mi affiderei a fantozzi e al suo giudizio su "la corazzata ".

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    1. tom hanks coatto che fa fuori il critico è un pezzo da antologia!

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  6. no scusa, non eri capace a fare le case delle costruzioni lego??? Peggio c'è solo il padre di una mia amica che ha segato il mobile di Ikea perchè: si sono sbagliati. Gli Svedesi, non lui eh.

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    1. io ero quello che smetteva di fare i compiti di matematica se non gli venivano subito come la settimana enigmistica. comunque il problema non è che non riuscivo a farle, è che mancava sempre qualche pezzo per farle uguali a quelle delle foto. e a me questa cosa faceva incazzare oltre misura, mi sentivo preso per il culo

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    2. no no, guarda che i pezzi c'erano sempre tutti! Sia per fare la casa della foto della confezione, che per fare le altre nel libretto. Non le ho più viste le confezioni tutte mattoncini però, adesso hanno i pezzi prefabbricati

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    3. tu sei più gggiovane di me, evidentemente ai tuoi tempi hanno capito che per la salute mentale dei bambini era meglio metterli tutti

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    4. va beh, sposiamo la teoria evolutiva sul CDA della Lego, invece che quello sull'uomo :). Ma solo perchè mi lasci vincere a Ruzzle :)

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    5. io non ti lascio vincere, ti riesce bene da sola...

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    6. chiedi se ti fanno un ruzzle con le tabelline, magari vinci!

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  7. Il vero vero?
    Io ho pensato che avrei dovuto vederlo una seconda volta per stabilire se mi è piaciuto o se mi è piaciuto tanterrimo.
    La stessa cosa che mi è successa con Inception, insomma.

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