martedì 11 dicembre 2012

c'è un tempo d'aspetto, come dicevo


Penso che ammuccarsi sia un gran bel verbo. Non lo usavo dai miei vent’anni, ritrovarlo tra le pagine di Così in terra di Davide Enia (romanzo amatissimo) ha avuto il suo perché. Il weekend non è stato soltanto Michel Gondry, è stato anche l’ambulante del Maghreb che meriterebbe un post a parte, con il suo disperato umorismo e l’accento piemontese. È stato anche la mostra di Degas tentata il sabato a un orario impossibile, fermati da due uscieri simpatici quanto svegli: per niente. Ci siamo rifatti domenica, e poi via verso casa, nel lettore dvd Cosmopolis di Cronenberg. Ne parlo? Ne parlo. C’è un fascino sottile, un’ironia selvaggia, un erotismo sfuggente, una recitazione volutamente piatta e algida che ti si schianta sullo stomaco insieme a dialoghi surreali eppure così tanto legati alla realtà. C’è una limousine e ci sono le coincidenze con Holy motors: possibile siano solo coincidenze? E, soprattutto, esistono le coincidenze? A me il finale in cui Benno spiega al protagonista che ha perso i suoi soldi perché nei mercati cercava l’armonia e invece doveva ispirarsi all’asimmetricità della sua prostata mi ha fatto morire. È ufficiale: ci ha messo un po’, ma la peperonata Cosmopolis è stata digerita.


7 commenti:

  1. Hai davvero scritto ironia selvaggia?
    Ma davero davero?
    Eddai, su.

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    1. gggiuro. io ce la vidi. e in altre parole non avrei saputo descriverla

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  2. film non facile, non del tutto riuscito, però assolutamente interessante

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  3. oh cazzo finalmente uno che apprezza come me Cosmopolis e il suo altissimo potenziale! grandissime Dantès, oltre la Fenech vedo che andiamo molto daccordo ;)

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  4. era letteratura che mi scorreva sullo schermo. mi è fastidiosamente piaciuto.

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