Che anno è, che giorno è? si chiedeva Lucio Dalla. Se lo è chiesto anche Alberto Pezzotta su Vivimilano guardando Miracolo a Le Havre e, indovinate?, me lo sono chiesto anch’io. Perché, incredibile dictu, per una volta (e probabilmente per sbaglio) i distributori italiani hanno azzeccato una uscita: il film di Kaurismäki è una perfetta favola di Natale. Ed essendo una favola è, soprattutto, poco credibile, fuori dal tempo e anche, più o meno, dallo spazio. Giudizio negativo? Neanche per sogno, perché come già in passato è geniale il modo del regista di raccontare il peggio dell’oggi filtrato dal paradosso, dall’assurdo. Merito anche di un signor cast, specie tra i comprimari (Darroussin impagabile poliziotto con crisi di coscienza, Léaud irriconoscibile perfido vicino di casa…). Poi, da questo a dire che è uno dei migliori Kaurismäki ne corre. Però si esce meditando. E col sorriso. Butta via…
venerdì 24 febbraio 2012
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MA...non era Lucio Battisti??
RispondiEliminaoccazzo! io pensavo a 1983, i giardini di marzo non mi era mica venuta in mente. e sì che quella canzone mi piace tanto!
Eliminaoddio, invece io a 1983 non ci avevo nemmeno pensato!!
EliminaAnch'io ho pensato a Battisti...
RispondiEliminaCiao, complimenti per il blog! Che ne dici di uno scmabio di link con il mio "Cinemagnolie" (www.cinemagnolie.com)?
RispondiEliminaNel frattempo mi sono aggiunto volentieri tra i tuoi lettori fissi!
bene bene bene, mi piace che ti sia piaciuto :) E uscire dal cinema col sorriso è proprio gran cosa.
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