venerdì 21 ottobre 2011

a me la scritta cuisine non dispiaceva


Com'è che diciamo noi ggiovani? Tanta roba! Esci dalla visione di This must be the place con la testa, le orecchie, il cuore pieni. Magari riconciliandoti il mattino dopo con un finale che ti aveva soddisfatto a metà. Certo, Paolo Sorrentino deve tanto alla visione dei Coen e di Lynch, ci sono scene di raccordo che non sarebbero state perdonate a Muccino, il film si fonda quasi tutto su uno Sean Penn in stato di grazia la cui interpretazione sembra (?) costruita per l'Oscar, ma Caaaazzo!, come direbbe lo stralunato protagonista, nulla è lasciato al caso, l'estetica non è quasi mai calligrafica, e si esce notevolmente appagati. Ah, 'ndovina? Ho pianto. Ché, insomma, quando Cheyenne si sfoga con David Byrne (che fa se stesso, meraviglia d'uomo) e tira fuori tutto quello che fino a quel momento avevamo solo intuito, beh Caaaazzo! se non ci si commuove si è un po' bestie.


8 commenti:

  1. l'estetica non è quasi mai calligrafica? abbiamo visto lo stesso film?

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  2. ho scritto "quasi mai". qualche cielo infinito in meno, via i capelli al vento in macchina, via il ragazzino che ha paura dell'acqua, via anche un paio di canzoni e il film ne avrebbe guadagnato

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  3. io ci rimango male quando non condivido le tue recensioni...

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  4. urca! il mondo è bello perché è vario. e discutere con persone intelligenti anche quando non si è d'accordo è comunque un piacere. bentornato da queste parti, e torna più spesso!

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  5. Il momento del concerto secondo me è stupendo. Ma forse lo è solo per chi come me ha 45 anni, o giù di lì.

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  6. Reputo Paolo "Super Techno Crane" Sorrentino il miglior regista contemporaneo in Italia, non ha concorrenza.
    This Must be the Place è un gran bel film ma assolutamente non il suo migliore e non un capolavoro. A parte le morali che si lasciano intuire.
    sul finale quello che the fastidio è lo stile. E' un maniaco della ricerca dell'inquadratura e questo garba parecchio, niente di più giusto e sacrosanto, Stanley Kubrick insegna, però a sto giro ha esagerato, forse temendo di non essere in grado di dirigere mostri sacri in vista del suo esordio internazionale.
    Colonna Sonora stupenda e sublime, ennesima conferma dei buonissimi gusti che possiede.
    Un bel film (un pò paraculo) con alcuni nei di "presunzione", però può essere l'effetto MEGALOMANE dell'America..

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  7. je: e pensa che io, musicalmente parlando, sono più giovane, per aver conosciuto i talking heads molto più tardi
    oneword: condivido molte cose del tuo commento, anche se non parlerei di "presunzione": è molto bravo e sa di esserlo. però credo che per la voglia di infilarci dentro l'"america", alla fine ci abbia messo troppa "idea" dell'america. non so se mi sono spiegato, ma è domenica e sono dolorante a casa... comunque, il film di sorrentino che ho amato più di tutti è il divo, che spesso mi ha fatto venire in mente il genio di elio petri. ah, temo che riguardo al finale del film vi beccherete un altro post

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  8. L'ho visto proprio l'altra sera e... Caaaazzo!Ero andata con qualche riserva, lo ammetto (temevo un film pesante, triste e drammatico) ma ne sono uscita ridendo, cantando e riflettendo! Davvero bello :)
    - Zian -

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