Lui ha un amico immaginario giapponese e, in preda ai sensi di colpa, flirta con la morte, lei ha un cancro, tre mesi di vita e se ne innamora senza saperne nulla. In mano ad altri, Restless (no, il titolo italiano no!) sarebbe stata una indigeribile mappazza per sartine dentro; Gus van Sant, che pure non è al suo film migliore, lavora fortunatamente per sottrazione, senza compiacimento del dolore, e realizza una specie di Love story a tratti originale, spesso spiazzante, con la complicità di due gggiovani formidabili, Henry Hopper e, soprattutto, Mia Wasikowska. Come dite? E certo che si piange come vitelli, compresi i titoli di coda con The fairest of the seasons cantata da Nico.
lunedì 10 ottobre 2011
d’amore di morte e di altre sciocchezze
Lui ha un amico immaginario giapponese e, in preda ai sensi di colpa, flirta con la morte, lei ha un cancro, tre mesi di vita e se ne innamora senza saperne nulla. In mano ad altri, Restless (no, il titolo italiano no!) sarebbe stata una indigeribile mappazza per sartine dentro; Gus van Sant, che pure non è al suo film migliore, lavora fortunatamente per sottrazione, senza compiacimento del dolore, e realizza una specie di Love story a tratti originale, spesso spiazzante, con la complicità di due gggiovani formidabili, Henry Hopper e, soprattutto, Mia Wasikowska. Come dite? E certo che si piange come vitelli, compresi i titoli di coda con The fairest of the seasons cantata da Nico.
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Sul film, lo sai, non posso commentare, però mi volevo congratulare con te per l'uso del punto e virgola. Credo tu sia uno dei pochi rimasti sulla terra ad usarlo. Io spesso, sbagliando, me la cavo coi due punti. Mi inchino.
RispondiEliminaperò scrivi post bellissimi. gggiuro
RispondiEliminaconcordo sul film, sul punto e virgola ci farò caso :)
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