Fidatevi: prima trombate, poi andate a vedere l'ultimo Almodóvar. Altrimenti rischiate non solo di non trombare, ma di fare anche dei signori incubi. La pelle che abito è uno strano strano film in cui il regista ha messo tutto, troppo: non manca quasi nulla all'appello dei casi psicanalitici. Il colpo di scena è piuttosto telefonato nonostante l'improbabile costruzione temporale; il sarcasmo spalmato qua e là non è sempre efficace, anzi talvolta è incomprensibile. Eppure c'è un'intrigante atmosfera a metà tra Jesus Franco e Rebecca la prima moglie, c'è Antonio Banderas fieramente invecchiato (bel culo, peraltro) che sembra uscito da qualche noir malato della vecchia Hollywood, e c'è Elena Anaya (bellissimo culo, peraltro) che dà una prova straordinaria a metà tra la bambola smarrita e l'angelo vendicatore.
giovedì 6 ottobre 2011
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mi fido, e andrò a vedere il film.
RispondiEliminane parlerò in analisi, magari.
è quel prima che mi fa nutrire sane perplessità di riuscita
;-)
ben arrivata!
RispondiEliminaOssì, il consiglio era buono. Perchè ti ho letto solo ora??
RispondiEliminaPerò l'Antonio me lo tromberei de muy buena gana.
un pazzo ma io l'amo.
toh, guarda chi c'è, una delle mie visitatrici preferite :*
RispondiEliminal'ho visto con mia madre, alla fine del primo tempo eravamo sconvolte. Mi è piaciuto, a parte qualche cosa sulla recitazione e la costruzione a volte farlocca. Gran bei culi.
RispondiEliminaa proposito di visitatrici preferite...
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