mercoledì 6 luglio 2011

intimissimi


Vedere dopo più di un anno (due?) il vecchio film dell'attrice famosa ma non tanto che sta con una specie di detective più grande di lei e poi a un certo punto si piscia addosso nel deserto; un film che ho cercato su google sa quanto (e poi è Moretti quello che fa i quiz difficili!), è un po' come osservarti nel sonno mentre ti accarezzo appena, stasera che è un'ora troppo giovane e tu respiri tranquilla in una stanza che è tutta tua e un letto dove adesso sconfini tu, con la tua mano morbida sulla mia gamba, a un centimetro dal cazzo ma nessuno dei due la sposterà di lì, perché in questo momento non avrebbe senso né più vicina né più lontana. Vedere Holy smoke di Jane Campion è rivalutare un film scacato da pubblico e critica, chissà poi perché. Sì, la prima ora è perfetta, una satira feroce e intelligente. Bella colonna sonora, comprimari perfetti, Keitel è una sagoma, la Winslet - burrosa come mai più - (è) inquieta. Poi la svolta sentimental-sadomaso, il finale chiuso, accomodante ma forse - a pensarci - anche no, che lascia un po' così. Adesso troviamo il tempo per Karakter: doppiato in spagnolo, questo offre il mulo. Ci faremo due risate.

3 commenti:

  1. sempre più grande è la meraviglia di leggerti, amico Piazza. Vien voglia di innamorarsi :)

    eridanya

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  2. è sempre una gioia vedere i tuoi commenti, anche quando mi fanno arrossire

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