Non uscivo così perplesso dalla visione di un film dei Coen dai tempi di Crocevia della morte. E con la medesima domanda sulla punta della lingua: «E quindi?». La confezione de Il Grinta è quasi perfetta. La sfida di fare un western clamorosamente logorroico, verboso quanto un combattimento di supereroi di un fumetto Marvel degli anni Settanta, è riuscita. Jeff Bridges gigioneggia furbetto e divertito e regge tutto il film insieme alla rivelazione Hailee Steinfeld (non si capisce perché sia candidata come attrice “non” protagonista…). Inoltre è sempre bello vedere qualcuno che mena Josh Brolin o Matt Damon… Dopodiché resta il dubbio sul senso dell’opera, il uai, per dirla più prosaicamente. Non siamo dalle parti non dico dell’immenso A serious man, ma neanche del cazzeggio di classe di Burn after reading, giusto per citare la produzione più recente. E il Coen touch emerge solo a tratti, come nella centrale, memorabile scena della capanna.
martedì 22 febbraio 2011
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ecco. adesso mi TOCCA andare a vederlo!
RispondiEliminain effetti per essere dei Coen è davvero poco coeniano, ma - se non pensi che è dei Coen - è un bel film. (secondo me, naturalmente)
RispondiEliminamadame: se faccio questo effetto, dovrei farmi pagare :)
RispondiEliminaah! non lo sai? sono andata a vedere IL DISCORSO DEL RE convinta di aver letto una tua recensione. Faccio un post e Poison mi fa notare (lei è rompicoglioni.. lo sappiamo) che tu non eri ancora andato a vederlo. Morale? Mi condizioni anche quando non mi condizioni... ahahahahah
RispondiEliminapoison rompicoglioni? ma dai, non l'avrei mai detto! ;)
RispondiEliminain effetti non l'avrei mai detto nemmeno io! :)
RispondiEliminaMa i fratelli Coen sono quelli dei grandi magazzini?
RispondiEliminaBicaùs è una favola, una favola uèstern d'altri tempi. E l'Hailee è bravina assai! (oh, io il Matt mica l'avevo riconosciuto nella prima scena in cui appare)
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