martedì 22 febbraio 2011

pistole e parole


Non uscivo così perplesso dalla visione di un film dei Coen dai tempi di Crocevia della morte. E con la medesima domanda sulla punta della lingua: «E quindi?». La confezione de Il Grinta è quasi perfetta. La sfida di fare un western clamorosamente logorroico, verboso quanto un combattimento di supereroi di un fumetto Marvel degli anni Settanta, è riuscita. Jeff Bridges gigioneggia furbetto e divertito e regge tutto il film insieme alla rivelazione Hailee Steinfeld (non si capisce perché sia candidata come attrice “non” protagonista…). Inoltre è sempre bello vedere qualcuno che mena Josh Brolin o Matt Damon… Dopodiché resta il dubbio sul senso dell’opera, il uai, per dirla più prosaicamente. Non siamo dalle parti non dico dell’immenso A serious man, ma neanche del cazzeggio di classe di Burn after reading, giusto per citare la produzione più recente. E il Coen touch emerge solo a tratti, come nella centrale, memorabile scena della capanna.

8 commenti:

  1. ecco. adesso mi TOCCA andare a vederlo!

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  2. in effetti per essere dei Coen è davvero poco coeniano, ma - se non pensi che è dei Coen - è un bel film. (secondo me, naturalmente)

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  3. madame: se faccio questo effetto, dovrei farmi pagare :)

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  4. ah! non lo sai? sono andata a vedere IL DISCORSO DEL RE convinta di aver letto una tua recensione. Faccio un post e Poison mi fa notare (lei è rompicoglioni.. lo sappiamo) che tu non eri ancora andato a vederlo. Morale? Mi condizioni anche quando non mi condizioni... ahahahahah

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  5. poison rompicoglioni? ma dai, non l'avrei mai detto! ;)

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  6. in effetti non l'avrei mai detto nemmeno io! :)

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  7. Ma i fratelli Coen sono quelli dei grandi magazzini?

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  8. Bicaùs è una favola, una favola uèstern d'altri tempi. E l'Hailee è bravina assai! (oh, io il Matt mica l'avevo riconosciuto nella prima scena in cui appare)

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