E mentre si consumano crimini aberranti in nome dell’amore (ma guarda!), la cinepresa sale, sale, sale e si perde verso il cielo. Per mostrarci l’infinitesimale stupidità dell’uomo di fronte all’immensità dell’universo? O forse il suo occhio è quello di dio, un dio assente perché inesistente, o assente perché cinico giocatore con qualche miliardo di pedine, o assente perché sconsolato dalle miserie umane? In ogni caso, Agorà è un film sorprendentemente potente, attualissimo manifesto contro l’intolleranza, mai noioso anche quando arzigogola di astronomia.
martedì 27 aprile 2010
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Mi ricordo che Ipazia me la studiai un sacco di anni fa. E mentre leggevo il capitolo che la riguardava ero lì tutto il tempo a chiedermi: ma come è possibile che a nessuno venga in mente di fare un film su una tipa così ganza?. Per dire che quando mi ci metto io ho doti di preveggenza mica da ridere. Poi volevo chiederti: come fai a ridimensionarti le fotine in modo coì carino, che io invece riesco a caricarle solo nel formato Cappella Sistina? Mersì bocùp.
RispondiEliminae per fortuna l'ha fatto uno bravo! le foto le ridimensiono prima con iphoto, ma va bene qualsiasi programmino simile. poi, comunque, quando le carichi su blogspot ti chiede se le vuoi piccole, medie, large, extralarge... non so se mi sono spiegato, in realtà è più facile farlo che dirlo
RispondiElimina'Sto regista è figo.
RispondiEliminaCommento aulico.
anfatti cciai raggione! (mi alleno per il terzo capitolo de lisbe...)
RispondiEliminaAppunto, è quello che il dramma! Che io le carico nel formato piccolo ma mi vengono sovradimensionate lo stesso! Iphoto? Sento che soverchia le mie forze...
RispondiEliminaEcco. Solo io sono uscita dal cinema incazzata come una biscia.
RispondiEliminaahi, non ti è proprio piaciuto?
RispondiEliminala fine mi ha depressa :( eppure è bello in tutto il resto... e ci voleva... ma sotto sotto secondo me c'é una specie dinegazione strisciante nel finale
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