venerdì 31 agosto 2012

ma che stanno a fa’ roba?


E io già me l’immagino ’sto bimbetto che al pomeriggio presto, con pigro genitore rassegnato al seguito, si fionda nel megacinema da 45 sale, 64 tipi di caramelle e 23 tipi di popcorn, per guardare il nuovo cartone che, in quanto cartone, per italica legge non scritta deve essere adatto all’ideale di famiglia giovanardesca. Dopo dieci minuti di alcool e musica e donnine, vedo il medesimo pupo girarsi verso il genitore, che nel frattempo si esibisce in grufolo nasale e rivolo di bavetta, strapparlo per la camicia al sonno degli ingiusti, e sussurrargli infine «Papà, quelli sono nudi!». Dopo breve smarrimento (chi? dove? vengo anch’io!), il genitore agguanterebbe l’implume virgulto per la manuzza e andrebbe a inoltrare “vibrante protesta” nei confronti della direzione del cinema. Ecco perché Chico & Rita non uscirà mai in Italia: perché i cartoni animati tutti, in questo paese piccolo piccolo, sono considerati roba minore, per under 13, da pubblicizzare poco e diffondere meno (se non sono Disney, Dreamworks o Pixar) e da schiaffare in tristi multisala a orari impossibili. Eppure Fernando Trueba, che non è mai stato ’sto gran regista, qui dà il meglio che può, e questa storia d’amore cubana a tempo di jazz è davvero molto, molto piacevole.

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