Il tempo fa bene. Non quello atmosferico, ché qui oggi sembra una brutta giornata tropicale. Il tempo che ti permette di ripensare a un film con quei quattro mesi di distanza, di riflettere sul fatto che, sì, non è un capolavoro, ma non è neanche robetta buttata lì I più grandi di tutti, secondo film di Carlo Virzì (fratello di Paolo, sì, credo glielo scriveranno anche nella tomba) che ho visto al Torino Film Festival i primi di dicembre e che oggi arriva anche nei normali circuiti. Carletto (posso? posso), un po' come nel film precedente (L'estate del mio primo bacio), entra con un po' troppo pudore nel mondo dei grandi (ahia, il complesso del fratello maggiore!) ma si vede che di cose da dire ne ha. E se l'idea del gruppo punk dimenticato da tutti tranne che da un impossibile fan sfigato-sfegatato (adottiamo Corrado Fortuna? massì) che decide di farci su un documentario e una reunion non è originalissima, il risultato è piacevole, divertente, amaro il giusto (le interviste sono da ribaltarsi). Le canzoni le canti già all'uscita, brava la Pandolfi, inquietante Er Dandi barbuto che parla toscano.
mercoledì 4 aprile 2012
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il tuo titolo, però, sarebbe stato spazialissimo!
RispondiEliminagrazie! in effetti mi è venuto proprio bene ;)
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