lunedì 21 novembre 2011

lasciarsi un po’


C’è questa scena, lui e il padre in ospedale, il medico parla e parla fuori campo, come il giudice nei primi minuti. Lui sta sbottonando la camicia a quel grosso corpo che un tempo conteneva una persona e adesso poco più di un silenzioso, enorme bambolotto con l’Alzheimer. E mentre il medico parla di prove, di lividi, di ecchimosi, quasi come dovesse fare un’autopsia, lui ha un’esitazione che dura forse due secondi, e con una pietas che ti spacca in due richiude bottone dopo bottone la camicia del padre, gli rimette la giacca, lo porta via. Ecco, prendi questa scena, prendi la parte iniziale, i titoli di coda, e capisci che l’Orso d’Oro a Una separazione ci sta proprio tutto. Ah, non aspettatevi una storia di corna o di pippe esistenziali. Come in A proposito di Elly, Asghar Farhadi ci racconta l’Iran piccolo-borghese, stavolta in contrasto con quello dei derelitti capaci di chiamare il numero verde per sapere se pulire il culo a un malato è peccato.


1 commento:

  1. quando leggo queste recensioni mi viene un odio per la provincia in cui vivo. da adesso poi fino al 7 gennaio le sale saranno infrequentabili.
    però almeno leggo le tue recensioni.
    :)

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