Mattù, Dantès, che ci fai a 1400 di quota? Terrone nato in ammollo, tu, cosa ci trovi? Beh, me lo chiedo tutte le volte. Tutte le (poche, in verità) volte che mi ritrovo nel nulla di un silenzio circondato da boschi, la macchina che arranca nell'anarchia delle marce, strade strette e clacson e speriamo che nessuno arrivi dall'altra parte. Però. Però ci sono i ruscelli, e gli alberi. Una sensazione che qualche minchia definirebbe infantile, che io chiamo primordiale, di gratuità di quell'acqua, di quella frutta. E poi i sentieri ad anello. Che vai, magari ti perdi, ma c'è sempre qualcuno a cui chiedere. E alla fine tutto torna, anche un dettaglio che sembrava inutile, anche quello che credevi di non capire. Come in un romanzo di García Márquez.
martedì 16 agosto 2011
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Quello che ci trovo io nel mare, probabilmente.
RispondiEliminaTutto così bello, tutto così "familiare"...
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