giovedì 10 marzo 2011

the night before


Mentre negli appartamenti intorno ci si intossica coi tiggì, io aspetto la telefonata di Unfattovéro, spignatto pasta c'anciova, guardo Totò Diabolicus, faccio la barba. Domani mi aspettano quei quattro di cui non so quasi nulla e cui quasi nulla saprò dire. Un po' preoccupato? Mah. La mia collega, stessa incombenza, dice che si sente vecchia a parlare con i ventenni. Ed è più giovane di me. Io non mi sentirò vecchio, mi piace stare con i gggiovani (anche con le gggiovani, che tte credi?), purché siano svegli, reattivi, intelligenti. Esistono? E soprattutto, io ho culo? I quattro giorni in cui me li dovrò spupazzare sono ancora lontani, domani è solo un giro di conoscenza. Ma per dirla con Balzac, sempre meglio che lavorare.

6 commenti:

  1. Unfattovéro sembra il nome di un Thun dal sesso dubbio (come tutti i thun) e non è mica tanto bello (pupazza a chi?, tanto per dire)
    I giovani svegli, reattivi e intelligenti esistono: nascono così. Poi c'è qualcuno che ci mette un coperchio sopra e se li dimentica, troppo preso dall'impegno del sentirsi vecchio.

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  2. P.S. Ma oggi è Natale?

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  3. il diavolo fa le pentole, i vecchi i coperchi, i thun mi stanno sul cazzo, Tim Burton non c'entra: mai sentito parlare dei Beatles?

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  4. "Il diavolo fa le pentole ma non i copernichi."
    E i Beatles hanno cantato quella canzone anche a Stonehenge. :)

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  5. "Il diavolo fa le pentole, ma non le coperte"
    Ti ci vuole another girl o una qualche forma di rassegnazione :-D

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  6. ms: sono rassegnato, that's ammmmore :-P

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