«Non ho figli, non guardo la televisione e non credo in Dio, tutti sentieri che gli uomini calpestano per rendere la loro vita più semplice» (L'eleganza del riccio, Muriel Barbery)
Scusa, non è attinente ma considerato che hai vissuto tante cose della mia vita, te ne servo una carina: L'EREDE HA PERSO IL SUO PRIMO DENTINO!!! ;))) (Per lo zio virtuale Dantes da Stop and Go)
se ti sei ridotto a scrivere poesie pietose invece di frasi di senso compiuto mi sa che il fallimento non è di jane campion...sei tu che hai l'esaurimento nervoso!prenditi un po' di ferie e poi riguardati il film.
ops, sono incorso nel reato di lesa maestà? il mio è un gioco, un divertissement, un cazzeggio (anche se fa ridere solo me, pazienza, è il mio blog). mi divertiva l'idea di una recensione in stile poesia di bondi, a ciascuno le sue perversioni. se vuoi però parliamo seriamente del film che secondo me è una mezza occasione mancata. e mi spiace, perché ho amato quasi tutti i film della campion (in the cut no, avrei voluto morire...)
con piacere!sono giorni che combatto nella crociata per difendere bright star contro chi lo definisce una lagna e un obbrobbrio!(in the cut è uno scempio lo so)
lagna e obbrobbrio proprio no, però secondo me un film così poteva farlo chiunque, o quasi. come dire, manca jane campion. restando nel genere letterario in costume, prendi ritratto di signora: che signora regia, che idee, che ritmo... qui, a parte la ricercatezza estetica, la cura nell'ambientazione, non ho trovato molto di più. un film "corretto", un compitino da secchiona. e da jane campion mi aspettavo ben altro
non riesco a capire l'ossessione che tutti sembrano avere per la ricercatezza formale del film:non v'è dubbio che essa ci sia e sia curata in modo quasi maniacale in ogni momento dai costumi agli ambienti ai paesaggi,ma non la ritengo affatto un difetto:per me è perfettamente funzionale alla poesia di keats che vive non solo attraverso sè stessa quando ben wishaw ne recita i versi ma soprattutto proprio nel lirismo delle immagini delle fronde dei campi fioriti e di tutto il resto(ode to a nightingale e ode ato autumn non ti ricordano niente?)!il silenzio e la lentezza che pervadono il film non sono una mancanza ma appositamente ricercati e legati alla storia,che ricordiamoci è ambientata in un periodo storico dove la vita di ogni giorno scorre con ritmi lenti al di là di ogni possibile immaginazione!lezioni di piano era un fim magnifico,ma ambientato in una terra selvaggia e la musica impetuosa e appassionata era necessariamente centrale essendo il pianoforte più protagonista della stessa Ada...qui una colonna sonora possente avrebbe banalizzato tutto e coperto il fondamentale:i versi e le immagini,che sono inesorabilmente intrecciati (molti momenti della sceneggiatura vengono dalle lettere di keats che io ho letto e non vengono dai baci perugina).è ovvio che,se non hai alcuna simpatia per l'opera e per l'estetica di keats (che proprio nella contemplazione della bellezza trova la sua principale ragion d'essere)e il suo romanticismo,era meglio evitare di vedere il film,un film che secondo me dopo l'esperienza tremenda di in the cut ha fatto tornare jane campion al meglio delle sua sensibilità e capacità,che sono state solo dirette verso senzazioni nuove meno dirompemti e urlate e senza dubbio più pacate e crepuscolari,ma non per questo meno significative.
Voglio i diritti d'autoooore! :-D
RispondiElimina... nel senso, come se l'avessi scritta io anche se non l'ho scritta io che poi così me la vendo, la poesia, dico.
RispondiEliminachiedi a sandro bondi...
RispondiEliminaScusa, non è attinente ma considerato che hai vissuto tante cose della mia vita, te ne servo una carina: L'EREDE HA PERSO IL SUO PRIMO DENTINO!!! ;)))
RispondiElimina(Per lo zio virtuale Dantes da Stop and Go)
fico, sta diventando grande!
RispondiEliminase ti sei ridotto a scrivere poesie pietose invece di frasi di senso compiuto mi sa che il fallimento non è di jane campion...sei tu che hai l'esaurimento nervoso!prenditi un po' di ferie e poi riguardati il film.
RispondiEliminaops, sono incorso nel reato di lesa maestà? il mio è un gioco, un divertissement, un cazzeggio (anche se fa ridere solo me, pazienza, è il mio blog). mi divertiva l'idea di una recensione in stile poesia di bondi, a ciascuno le sue perversioni. se vuoi però parliamo seriamente del film che secondo me è una mezza occasione mancata. e mi spiace, perché ho amato quasi tutti i film della campion (in the cut no, avrei voluto morire...)
RispondiEliminacon piacere!sono giorni che combatto nella crociata per difendere bright star contro chi lo definisce una lagna e un obbrobbrio!(in the cut è uno scempio lo so)
RispondiEliminalagna e obbrobbrio proprio no, però secondo me un film così poteva farlo chiunque, o quasi. come dire, manca jane campion. restando nel genere letterario in costume, prendi ritratto di signora: che signora regia, che idee, che ritmo... qui, a parte la ricercatezza estetica, la cura nell'ambientazione, non ho trovato molto di più. un film "corretto", un compitino da secchiona. e da jane campion mi aspettavo ben altro
RispondiEliminanon riesco a capire l'ossessione che tutti sembrano avere per la ricercatezza formale del film:non v'è dubbio che essa ci sia e sia curata in modo quasi maniacale in ogni momento dai costumi agli ambienti ai paesaggi,ma non la ritengo affatto un difetto:per me è perfettamente funzionale alla poesia di keats che vive non solo attraverso sè stessa quando ben wishaw ne recita i versi ma soprattutto proprio nel lirismo delle immagini delle fronde dei campi fioriti e di tutto il resto(ode to a nightingale e ode ato autumn non ti ricordano niente?)!il silenzio e la lentezza che pervadono il film non sono una mancanza ma appositamente ricercati e legati alla storia,che ricordiamoci è ambientata in un periodo storico dove la vita di ogni giorno scorre con ritmi lenti al di là di ogni possibile immaginazione!lezioni di piano era un fim magnifico,ma ambientato in una terra selvaggia e la musica impetuosa e appassionata era necessariamente centrale essendo il pianoforte più protagonista della stessa Ada...qui una colonna sonora possente avrebbe banalizzato tutto e coperto il fondamentale:i versi e le immagini,che sono inesorabilmente intrecciati (molti momenti della sceneggiatura vengono dalle lettere di keats che io ho letto e non vengono dai baci perugina).è ovvio che,se non hai alcuna simpatia per l'opera e per l'estetica di keats (che proprio nella contemplazione della bellezza trova la sua principale ragion d'essere)e il suo romanticismo,era meglio evitare di vedere il film,un film che secondo me dopo l'esperienza tremenda di in the cut ha fatto tornare jane campion al meglio delle sua sensibilità e capacità,che sono state solo dirette verso senzazioni nuove meno dirompemti e urlate e senza dubbio più pacate e crepuscolari,ma non per questo meno significative.
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