Giorgio Diritti è il nuovo Ermanno Olmi? No, per fortuna. Il tocco è un altro. Più lieve, forse più ingenuo, eppure più incisivo. L'uomo che verrà è un gran bel film. Nulla per cui stracciarsi le vesti, ma avercene di storie potenti come questa. E quanto sono ben rappresentate le onnipresenti ritualità, paure, censure della civiltà cattolica contadina, così convinta e fiera della propria subalternità e così inevitabilmente destinata a soccombere (strepitosa una delle scene finali, in cui il battesimo del neonato si alterna al seppellimento delle statue sacre da parte di uno dei sopravvissuti). Greta Zuccheri Montanari è straordinaria nel ruolo della piccola protagonista, gli altri attori (professionisti e non) di fronte a lei scompaiono davvero. Peccato per il finale che, per quanto emozionante, arriva piuttosto telefonato. Colonna sonora mai banale, tutta da ascoltare.
P.S.: ma quanto è ingrassato Vito?
Credevo di aver lasciato un commento qua. Dicevo che Olmi è ineguagliabile, aggiungendo un grazie a Dio... E che ho visto solo "Il mestiere delle armi" e poi ho deciso che ci sono tanti modi per farsi del male ed andare al cinema a vedere un film di Olmi è uno tra i più noiosi. Però è sparito. Il commento. Boh.
RispondiEliminaembè, anche il bicocchi inizia ad averci una certa età e la tonicità dei tessuti, dopo i 50 va un po'... aiutami a dire "a farsi fottere".
RispondiEliminams: la vendetta del maestro ;)
RispondiEliminapoison: tonicità? ai tempi era uno stecco e ora s'è gonfiato come un otre!!!
eh, che sarà mai? anche platini ai tempi era un figurino e adesso sembra il cugino grasso di depardieu. e pure io ai tempi ero un donnino mica da ridere, che ti credi?
RispondiEliminapoison: tu lo rimanesti anche mò
RispondiEliminaadüüülatore...
RispondiElimina