venerdì 5 settembre 2014

niko ah


Il film su uno che cerca disperatamente di prendere un caffè: cos’è, la mia biografia? Così pensavo mentre evitavo a più riprese la visione di Oh boy. Poi ieri mi sono detto: ok, lo vedo. E insomma, l’inizio del primo lungometraggio di Jan Ole Gerster sarebbe perfetto... se al mondo non fosse esistito François Truffaut e se Woody Allen non avesse già dato di jazz e bianco e nero in film memorabili. Oh boy ha gli stessi modelli di Frances Ha, gli stessi difetti, gli stessi punti di contatto. Con l’aggravante che non si capisce bene dove vada a parare. E se tante cose sono riuscite (tutta la storia dell’attrice ex compagna di scuola, la parte finale – molto intensa - con il vecchio alcolizzato), altre sono poco più che abbozzate. E Tom Schilling, con quell’aria da Antoine Doinel dei ricchi, fa abbastanza incazzare.

2 commenti:

  1. per me un gioiellino.
    non quanto frances ha (che non ha difetti :), però quasi...

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  2. Anche se non mi sembra tu ne abbia parlato benissimo, mi ha incuriosito proprio per i paragoni che hai fatto. E comunque non vedo l'ora di rivedere Frances Ha al cinema! ;)

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