C’è questa scena, loro due al parco che parlano dopo aver letto il referto medico, sparano frasi a salve mentre intorno è pieno di bambini, fanno progetti in cui non credono, girano parole vuote a riempire il silenzio. È uno dei punti più alti di Tutti i santi giorni, insieme alla scena dei nomi nel ristorante indiano, alla fuga con la bambina, agli interminabili viaggi in autobus. Peccato che però il film di Virzì non riesca sempre a conciliare dramma e commedia, lasci al caso alcuni dettagli (perché lei odia la sua famiglia?) e scelga un finale incomprensibile. Protagonisti adorabili, soprattutto Thony, autentica rivelazione musicale e cinematografica.
mercoledì 21 novembre 2012
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Quando quello che penso di un film, lo ritrovo da te, paro paro, sono contenta.
RispondiEliminaAdorabili: termine un po' così ma anch'io non saprei usarne uno migliore!
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