lunedì 2 novembre 2009

impressioni di novembre


Capitalism: a love story in una multisala bevendo la prima e ultima cocacola dell’anno: i gold swap fanno pensare ad Alberto Sordi, i “contadini morti” di Procter&Gamble al fatto che la mia amica P. grazie a dio non ci lavorerà più. Camporella in centro città come quando si era gggiovani. Alda Merini come un’ombra di tristezza alla radio fra uno scontrino e un caffè. Voglia di scendere a Termoli per infilarsi negli anni Settanta della sua stazione. Qualche ora di sonno finché tutto intorno diventa pioggia, pioggia, pioggia e bdcdP. Almeno fino a venerdì.

12 commenti:

  1. che dici? mi si nota di più se vado a vederlo e ne parlo o se non vado a vederlo e non ne parlo? magari lo vedo e non ne parlo. oppure non vado e ne parlo lo stesso.

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  2. modesty: grande invidia!
    poison: che dire? da un lato merita perché fa una gran bella opera di informazione, dall'altro però intervista i preti, incerotta walla street come la scena di un crimine... insomma, non avrebbe bisogno di questi mezzucci, il film si reggerebbe benissimo comunque per le 2 ore. devi vederlo! sennò poi chi mi spiega in base a cosa nella versione italiana hanno deciso dove doppiare, dove mettere i sottotitoli e dove il parlato sopra?

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  3. allora mi sa che quasi quasi ci vado.
    anche perchè fino alle uscite di venerdì non avrei nulla da vedere, in alternativa.

    poison_quasiconvinta

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  4. Non riesco nemmeno a descrivere il grigio del grigio che si scorge da questi vetri milanesi. Che qui non son proprio nel bdcdP, ma la differenza non si vede. Comunque il cineforum settimanale propone Basta che funzioni. Poi torno a rileggermi te e Poison sul tema. Ma solo poi.

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  5. (Sono una piccola ape furibonda.)
    Mi piace cambiare di colore.
    Mi piace cambiare di misura.

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  6. (Più viva di così...)

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